L’ invasione jazz a Pozzuoli


Il Pozzuoli Jazz Festival: l’ importanza di coniugare musica e territorio

L’ edizione 2015 del Pozzuoli Jazz Festival,  organizzato dall’Associazione Jazz & Conversation, propone, oltre ad un cartellone musicalmente consistente, un ventaglio di locations culturalmente sontuoso. Il 2 luglio c.a., per esempio, il concerto dei TRIBUNAL MIST JAZZ BAND, un collettivo costituito da musicisti-professionisti, diretto dal Maestro Antonio Solimene e fondato negli anni Novanta dall’ Avvocato Paolo Pannella, si svolgerà nell’ incantevole Darsena di Pozzuoli, nota come U’Valjone con una scaletta che toccherà Benny Goodman, Dizzy Gillespie, Duke Ellington.

La peculiarità di questa compagine, nata come un gruppo di amici “che si riuniscono una volta a settimana per provare”, e che oggi hanno al loro attivo partecipazioni importanti sulle grandi piazze del Jazz (Spoleto, Umbria Jazz, Le petit journal a Parigi), è che, attraverso il sostrato culturale di ciascuno dei 21 musicisti che la compongono, è riuscita a pubblicare tre cd con caratteristiche assai differenti: dagli inediti alla riscrittura in chiave jazzistica di brani della tradizione napoletana attingendo persino al repertorio delle fastose Piedigrotte partenopee.

L’ ampio respiro che lo scenario della Darsena offrirà agli spettatori non può che essere considerato un plusvalore; parimenti il concerto del 4 luglio, in cui si esibiranno i Pepper and the jellies e che si svolgerà in uno dei angoli più suggestivi di Pozzuoli, quel Rione Terra che ancora lotta, dall’ alto della rocca che domina questo territorio, per riprendere il ruolo che la Storia gli ha assegnato. Entrambi i concerti sono a ingresso libero, a testimoniare la volontà del Pozzuoli Jazz Festival di voler promuovere, presso il pubblico di cittadini e turisti, musica di qualità in locations d’eccezione, luoghi carichi di storia e fascino spesso ignoti agli stessi cittadini campani.

In sostanza, se è vero che non puoi spiegare il blues, è altrettanto vero che non serve capire il Jazz. Serve un ascolto scevro di pregiudizi e privo di approcci agiografici per amare, o anche solo per apprezzare, il Jazz. E sembra  che questo festival ce la metta tutta per diffondere questa cultura e per portarla a chi ancora non è stato sfiorato dalla bellezza dei suoi ritmi e delle sue improvvisazioni.

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