Universiadi 2015: ecco il quattro senza pesi leggeri del canottaggio

Si svolgerà in Corea del Sud, a Gwangju per la precisione, la prossima Universiade 2015, la ventottesima della storia. Tante le specialità italiane che parteciperanno. Oggi faremo un focus sull’imbarcazione quattro senza pesi leggeri che rappresenterà l’Italia nel canottaggio

I quattro moschettieri del quattro senza pesi leggeri saranno, in ordine così come in barca, Vincenzo Serpico (informatica), Francesco Schisano (economia aziendale), Federico Parma (scienze motorie) e Michele Quaranta (scienze motorie). Saranno loro i quattro senza pesi leggeri a rappresentarci dal 3 al 14 luglio 2015 in Corea del Sud; per tutti è la prima Universiade della propria carriera.

Abbiamo contattato Francesco Schisano del Circolo Nautico Stabia e gli abbiamo chiesto le sensazioni della barca a pochi giorni dal via. Ci racconta che

L’obbiettivo è fare il meglio possibile, perchè è una barca che proviamo solo ora al raduno e cercheremo di fare la migliore performance

 

All’Universiade combatteremo

Gli chiediamo che valore ha l’Universiade per un atleta e lui ci ricorda che

L’Universiade, dopo le Olimpiadi, è la seconda manifestazione per importanza al mondo ed è la seconda manifestazione anche come numero di atleti partecipanti

Il canottaggio è la terza volta, come sport, che è entrato nelle Universiadi

Sappiamo della tradizione italiana e stabiese (oltre Schisano, in barca c’è l’altro stabiese cresciuto nel Circolo Nautico Stabia Vincenzo Serpico) nel canottaggio e proviamo a scippargli una dichiarazione più forte sull’obiettivo della manifestazione. Un canottiere italiano punta sempre alla vittoria finale ma la serietà e la professionalità impongono un

Non lo so, perché è una barca che stiamo provando solo adesso

Da sportivi e da italiani facciamo un grosso in bocca al lupo all’imbarcazione del quattro senza pesi leggeri ed a tutti gli atleti che ci rappresenteranno in una competizione che per noi italiani significa tanto. L’indimenticabile Pietro Mennea fu proprio alle Universiadi di Città del Messico del 1979 che con il tempo di 19″72 frantumò ogni record mondiale sui 200 mt piani (durato 17 anni) e che, oggi a 36 anni di distanza, rappresenta ancora il record europeo da battere.


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