IL LEMON JAZZ FESTIVAL ha chiuso la sua prima edizione

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Domenica 9 Luglio il Lemon Jazz Festival ha chiuso col botto questa bellissima manifestazione tutta tinta di giallo.

Ad impreziosire questo evento, sono saliti sul palco allestito nella splendida Villa Fiorentino, per la serata di chiusura la storia del Jazz, Billy Cobham Stanley Jordan e Christian Galvez.

La chiusura del Lemon Jazz Festival non poteva che essere affidata ad una Icona del Jazz mondiale, Billy Cobham;  standard indiscutibilmente alto per Mario Mormone, organizzatore della manifestazione, che l’anno prossimo si troverà di fronte ad un’ ardua la scelta. Impeccabile il suo team, dall’ufficio stampa agli addetti ai lavori, invisibili ma presenti  che hanno assistito alla perfezione musicisti e pubblico per tutta la settimana.

Billy Cobham, 73 anni: vederlo (e sentirlo) suonare la sua doppia Batteria, le mani che  volano con delicatezza e forza allo stesso tempo con le bacchette su piatti e tamburi, è stato davvero impagabile. Non meno famosi i suoi due compagni di avventura, Stanley Jordan, famoso per aver inventato un modo tutto nuovo di suonare la chitarra elettrica, il tapping, che oggi, nella sua maturità musicale, ha mostrato tutta la sua tecnica sia accompagnando Cobham in classici di puro Jazz sia quando si sono lasciati andare, suonando un Free Jazz spettacolare che ha messo in risalto anche le doti tecniche ed i virtuosismi dell’altro componente il gruppo, il bassista cileno Christian Galvez, un turbinio di capelli e note. Questa l’immagine di questo artista del Basso elettrico a sei corde che ha suonato come una chitarra elettrica, tanto che a volte si sono confuse e mischiate le sonorità da non distinguere le une dalle altre, davvero impressionante la sua performance.
Il trio ha impressionato per l’affiatamento e la passione che hanno profuso e trasmessa al numerosissimo pubblico presente che, in piedi al termine ha richiesto un doveroso ma acclamato bis che Billy Cobham, Stanley Jordan e Christian Galvez hanno ben volentieri concesso.

Alla fine del concerto i tre jazzisti si sono concessi molto sotto il gazebo allestito di fianco al palco, dove hanno concesso autografi ed ormai gli immancabili selfie.
Buonissima questa prima edizione del Lemon Jazz Festival di Sorrento, ha avuto un “sapore” che merita l’attesa, fino all’anno prossimo.

Ph: Gianni Esposito

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