Ad affiancare Amadeus nella conduzione dell’ultima serata del Festival di Sanremo, l’attrice romana Sabrina Ferilli, volto caro al grande pubblico e indiscutibile talento (Sei Nastri d’Argento, Sei Ciak d’Oro e Quattro candidature al David di Donatello).
Ahimè! Devo dire però che ieri sera la Sabrina nazionale non ha brillato particolarmente. Si è vista poco sul palco e quando ha avuto il suo spazio, ci ha preso simpaticamente in giro.
Sabrina Ferilli e il suo “monologo non monologo”
“Non farò un monologo!” – ha annunciato la Ferilli quando Amadeus le ha ceduto completamente la scena, e nel raccontare perché “non avrebbe fatto un monologo” ha iniziato una tiritera di ben 12 minuti.
Dodici minuti in cui ci ha parlato di riunioni di famiglia durante le quali non è riuscita a trovare un argomento di cui discutere, vuoi perché in taluni casi non sarebbe stata competente e vuoi perché (accidenti!) è stata preceduta da altre colleghe che avevano già toccato ed esaurito tematiche delle quali avrebbe potuto, magari, discutere.
D’accordo sul fatto che è meglio tacere che trattare argomenti dei quali non si ha competenza, ma se poi dici che sei sul palco dell’Ariston semplicemente perché sei un’attrice, ti aspetti che smetta la tiritera e inizi ad esibirsi recitando o cantando. Invece, è rimasta seduta sulle scale (come Maria De Filippi) e ha continuato a parlare (di cosa?).
Per fortuna poi, ad un tratto, ha citato Italo Calvino e ci siamo tutti un po’ ridestati dal torpore di quel “monologo non monologo”.
‘Bisogna saper planare sulle cose senza macigni sul cuore. La leggerezza non è superficialità’ – diceva Calvino – e lo ha ripetuto anche la Ferilli.
E allora leggerezza sia!
Sabrina però ora ce lo puoi dire. Sanremo oramai è finito! Hai voluto prenderci in giro, vero?