6 settembre 2024. Gennaro Sangiuliano ha rassegnato le dimissioni irrevocabili dalla carica di Ministro della Cultura, in seguito allo scandalo mediatico legato al cosiddetto “Caso Boccia”. L’annuncio è arrivato attraverso una dichiarazione ufficiale, in cui l’ormai ex ministro ha sottolineato la sua volontà di preservare l’operato del dicastero da qualsiasi forma di speculazione: “Il lavoro del ministero non può essere macchiato dal gossip. Presenterò un esposto alla Procura e dimostrerò la mia correttezza”.
La decisione di dimettersi dopo il “caso Boccia”
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Le dimissioni di Sangiuliano, giunte in modo inatteso, hanno scosso la politica italiana. Anche se una prima volta il ministro ha tentato di dimettersi, dopo il “no” della Meloni, non ci si aspettava un secondo tentativo. L’ex ministro ha ribadito la sua integrità, dichiarando che non intende lasciare spazio ad accuse infondate e gossip, in riferimento alle recenti voci di presunte irregolarità legate alla sua gestione del ministero, confermando che presenterà un esposto alla Procura per difendere il proprio operato.
Il nuovo ministro: Alessandro Giuli
Nella stessa giornata, il governo ha prontamente annunciato il nome del successore: sarà il giornalista Alessandro Giuli a guidare il Ministero della Cultura. Il giuramento è previsto per le 19.00 di questa sera al Palazzo del Quirinale. Giuli, noto per il suo percorso giornalistico, ha da tempo collaborato con diverse testate di rilievo. La sua nomina ha suscitato opinioni contrastanti, ma l’attesa è ora tutta per i primi passi che compirà alla guida del Ministero della Cultura.
Mentre Sangiuliano si appresta a portare avanti la sua battaglia legale, il futuro del Ministero della Cultura appare segnato da un nuovo capitolo. Si attendono le prime parole di Giuli nelle nuove vesti da ministro della Cultura.