Come riportato sulle maggiori testate, la Corte Costituzionale ha dato il suo via libera ad alcuni referendum. Gli italiani saranno chiamati ad esprimere la propria preferenza riguardo a cittadinanza e lavoro.
Referendum sulla cittadinanza e lavoro, la parola agli italiani
Un unico quesito punta a ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia richiesti per gli extracomunitari maggiorenni che intendono avanzare richiesta di cittadinanza. La proposta mira a semplificare e accelerare il processo di integrazione per chi risiede stabilmente nel Paese, adattandolo a standard europei meno restrittivi.
I referendum promossi dalla CGIL si concentrano su vari aspetti del diritto del lavoro, con l’obiettivo di rafforzare le tutele per i lavoratori e contrastare la precarietà. Ecco i dettagli:
- Abrogazione del contratto a tutele crescenti del Jobs Act
Il primo quesito chiede di eliminare le norme che consentono alle imprese di non reintegrare i lavoratori licenziati in modo illegittimo se assunti dopo il 2015. Questa proposta mira a ripristinare il diritto al reintegro, ampliando le garanzie contro i licenziamenti ingiustificati. - Eliminazione del limite agli indennizzi nelle piccole imprese
Il secondo quesito propone di abolire il limite massimo di sei mensilità per l’indennizzo in caso di licenziamento ingiustificato nelle aziende di piccole dimensioni. L’obiettivo è garantire un risarcimento proporzionato al danno subito dai lavoratori. - Contrasto alla precarietà lavorativa
Il terzo quesito mira a rimuovere alcune norme sui contratti a tempo determinato, considerate incentivanti per il ricorso a rapporti lavorativi precari e instabili. La modifica intende promuovere contratti più stabili e tutelanti. - Responsabilità delle aziende negli infortuni sul lavoro
L’ultimo quesito punta a eliminare le norme che escludono la responsabilità delle aziende committenti in caso di infortuni sul lavoro durante gli appalti e subappalti. Questa misura vuole rafforzare la sicurezza dei lavoratori e responsabilizzare le imprese lungo tutta la filiera produttiva.
Quando voteranno gli italiani?
I referendum, soprattutto quelli sul lavoro, hanno già suscitato un acceso dibattito politico. I sostenitori delle proposte sottolineano l’importanza di garantire diritti più solidi ai lavoratori e facilitare l’integrazione degli stranieri, mentre i detrattori temono un possibile impatto negativo sulle imprese e sul mercato del lavoro.
Il voto rappresenterà un test cruciale non solo per le politiche sociali e lavorative del Paese, ma anche per il governo in carica, chiamato a gestire il confronto tra le diverse forze politiche e sociali.
Gli italiani saranno dunque protagonisti di una decisione storica che potrebbe ridisegnare il panorama dei diritti civili e del lavoro in Italia. La campagna referendaria è già iniziata, e nei prossimi mesi ci si aspetta un intenso confronto tra le diverse posizioni. Altro referendum discusso alla Corte costituzionale è stato quello dell’autonomia differenziata, che non si farà perché ritenuto inammissibile. Il referendum sarà svolto in primavera.