Matteo Salvini assolto nel processo Open Arms


Palermo, 20 dicembre 2024 – La Corte d’Assise di Palermo ha assolto Matteo Salvini dalle accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio legate al caso della nave Open Arms, avvenuto nell’agosto 2019. Il processo, che ha attirato l’attenzione internazionale, riguardava il blocco, da parte dell’ex ministro dell’Interno, dello sbarco dei 147 migranti salvati dalla nave ONG spagnola nel Mediterraneo, e che rimase per giorni in mare, senza poter attraccare in un porto sicuro.

La sentenza, che ha dichiarato che “il fatto non sussiste”, ha rappresentato una vittoria per Salvini, accusato di aver impedito, con il suo intervento politico, che i migranti venissero fatti sbarcare e accolti in Italia. Secondo l’accusa, il comportamento dell’ex ministro avrebbe avuto un carattere di “sequestro” dei migranti, che erano stati salvati in acque internazionali, e di violazione dell’obbligo di garantire la sicurezza e la dignità delle persone in difficoltà.

Durante il processo, la difesa di Salvini ha sostenuto che le sue azioni fossero state dettate da scelte politiche legittime in materia di controllo delle frontiere e di gestione dell’immigrazione, e che la decisione di non consentire lo sbarco fosse stata presa nel rispetto delle leggi italiane e dei trattati internazionali, senza configurare un illecito penale.

La vicenda risale al 2019, quando la nave Open Arms, dopo aver salvato centinaia di migranti in mare, si trovò bloccata per giorni a largo della Sicilia, in attesa di un porto di sbarco. La situazione, che suscitò numerose polemiche e manifestazioni di solidarietà, aveva attirato l’attenzione di istituzioni internazionali, ONG e gruppi a favore dei diritti umani.

Open Arms, Matteo Salvini assolto perché “il fatto non sussiste”

Salvini, all’epoca leader della Lega e ministro dell’Interno nel governo Conte II, aveva giustificato il suo comportamento come parte della sua politica di fermo contrasto all’immigrazione irregolare e alla gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo. Il caso, che si è protratto per oltre quattro anni, è stato simbolo delle dure battaglie politiche e legali in corso sull’immigrazione in Italia.

La decisione di oggi rappresenta un esito importante per Salvini, che a riguardo è sempre stato sereno sull’episodio, affermando che quello che ha fatto è stato solo per tutelare il proprio Paese. La sentenza, tuttavia, non chiude definitivamente il capitolo dei procedimenti legali su temi legati all’immigrazione e alla gestione delle politiche di accoglienza, ma apre la strada a nuove discussioni politiche.

Il processo aveva suscitato ampio dibattito nel paese, alimentando la spaccatura tra chi considera giusta la linea dura contro l’immigrazione e chi, invece, accusa Salvini di violare i diritti umani e di mettere in pericolo le vite dei migranti.

L’assoluzione di oggi potrebbe segnare una svolta per la carriera politica di Salvini, rafforzando la sua posizione tra i sostenitori della Lega e alimentando ulteriori polemiche tra i suoi detrattori. Ma per il momento, il vice premier può festeggiare una vittoria in tribunale, mentre il tema dell’immigrazione continua a essere al centro del dibattito politico italiano.

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