Andare oltre le barriere architettoniche, fisiche e non solo

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Le barriere architettoniche sono un disagio importante per le persone che hanno una limitata capacità motoria o sensoriale. Il senso civico e le leggi hanno l’obbligo di intervenire nella giusta direzione ed evitare situazioni spiacevoli e imbarazzanti.

Quelle barriere invisibili…

Un esempio pratico di barriera architettonica è rappresentato da scale, scalini, porte strette, pendenze con elevata percentuale, spazi ridotti etc. Per ognuno di questi esempi esiste una soluzione ad hoc, ad esempio per le scale esistono degli innovativi servoscala, mentre per gli spazi ridotti o le porte strette esistono delle leggi che obbligano i pubblici esercizi a dotarsi di porte idonee al passaggio di una carrozzella, ad esempio, o di vani bagno idonei all’utilizzo di persone che hanno ridotte capacità motorie. Altro esempio è sicuramente quello legato agli ascensori ed agli elevatori in genere, che hanno il compito non solo di far entrare persone con ridotte capacità motorie ma anche di poter essere utilizzate da coloro che hanno ridotte capacità sensoriali, come ad esempio potrebbe essere un non vedente, a cui deve essere consentito attraverso messaggi audio di scendere al piano desiderato o attraverso i pulsanti di chiamata con il braille, ossia un sistema di lettura e scrittura tattile a rilievo.

Le barriere architettoniche

Dunque, la barriera architettonica si intuisce essere tutto ciò che impedisce il normale svolgimento della vita quotidiana di soggetti portatori di handicap e che hanno ridotte capacità motorie e/o sensoriali. Il crescente senso civico della società moderna, almeno a livello del legislatore, porta a legiferare in tal senso e il diritto alla libertà è un dovere da perseguire a livello planetario.

Entrare, in un edificio pubblico, ma anche privato, e non poterne godere i benefici o il semplice spostarsi da un piano all’altro ad esempio è una situazione di disagio non indifferente. immaginiamo una persona in carrozzella che deve spostarsi dal piano terra per raggiungere semplicemente un primo piano e non c’è possibilità di ascensore o elevatori, è chiaro che la situazione che si crea è a dir poco spiacevole. O si procede alla “vecchia maniera”, ossia con persone che “di peso” portano il portatore di handicap al piano richiesto (ma questo non dovrebbe servire, perchè per la legge non dovrebbero esserci barriere architettoniche e sarebbe davvero imbarazzante per la persona condotta che si sentirebbe letteralmente come un peso per la società che, invece, di tutelarlo, lo umilia), o ad esempio una amministrazione attenta alle leggi ed al senso civico si attrezza con un servoscala.

Cosa è un servoscala

Un servoscala è ausilio elettrico a disposizione di anziani e disabili che hanno limitazioni sulla mobilità. Ve ne sono di vario tipo, di tipo professionale e per molti utilizzi (vedi luoghi pubblici o scuole, ad esempio) o più economici per un uso domestico.

E’ costituito da un binario metallico, che viene ancorato in maniera stabile al muro o alle scale, su cui scorre la pedana o la piattaforma. Sulla pedana c’è l’opportunità di salire sia in piedi che a bordo della propria carrozzella o sedia a rotelle, e con pochi semplici comandi spostarsi da un piano all’altro di un edificio.

Il servoscala, infatti, viene posto alla base di scalinate o all’estremità di esse e ha il compito di far percorrere i piani di uno stabile ad anziani e portatori di handicap legati alla mobilità. Generalmente, sono dotati di una pedana, che estratta dal sistema, dà l’opportunità di potersi “agganciare” o appoggiare con la sedia a rotelle e, quindi, azionando una leva o cliccando su un pulsante, è possibile percorrere spazi che altrimenti non sarebbero possibili se non con ascensori o con l’aiuto fisico di altre persone, che dovranno trasportare un peso importante considerando che oltre alla persona c’è da aggiungere quello della sedia a rotelle che può variare dai 15 ai 30/40kg per quelle elettriche senza batterie. Dunque, la loro installazione nei luoghi pubblici e privati ad uso pubblico è necessaria per garanti uno standard qualitativo minimo per ogni persona.

Alcuni esempi di servoscala

Per avere un esempio di servoscala, basta fare attenzione agli ingressi delle metropolitane cittadine o alle stazioni con sottoscala, le quali oggi sono tutte dotate di tali strutture. Talvolta, sono coperte da cappotte, perchè andando in esterna o potendo sostare nel lato scoperto dell’immobile, questa ha la funzione di proteggere il servoscala dalla pioggia. Altro discorso è la manutenzione della cosa pubblica e quando si trovano non funzionanti, ma questo è un’altra storia.

Altri tipi di servoscala, quelli ad uso domestico e quindi “personalizzati” prevedono l’installazione di sedili o di vere e proprie poltrone, che consentono a gli abitanti con problemi motori o semplicemente anziani, di potersi muover liberamente per casa.

Costo di un servoscala

Il costo di un servoscala dipende dalle misure, come i piani da servire, dalle curve presenti, dallaportata, il tipo di rampa da servire. Insomma, è un vero e proprio progetto, di vita va aggiunto, e quindi è bene fare attenzione ad ogni aspetto. In Italia, c’è la possibilità, sino al 31 dicembre 2018, salvo propoghe, di poter usufruire di una detrazione fiscale sulle proprie tasse da pagare pari al 50% della spesa. Inoltre, la legge finalizzata all’abbattimento delle barriere architettoniche (legge 13), prevede dei contributi statali sulla spesa. Le leggi ci sono, basta seguirle.

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