Cibo e amore o cibo è amore?

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In questo mese di settembre mi piace parlare del cibo, ma non esclusivamente come nutrimento, e comunque non solo come nutrimento per il corpo.La volta scorsa ho introdotto il comfort food, ovvero il cibo della pace, quello che fa stare bene, che fa sentire a casa. Oggi voglio fare una riflessione sul legame esistente tra cibo e amore.

Cibo e amore o cibo è amore?

Sui miei social  ho lanciato un sondaggio nel quale chiedevo:

il cibo è amore e lo uso per: rimpinzare chi amo oppure curare la salute di chi amo?

Le risposte sono state molte e molto varie. La stragrande maggioranza di chi ha partecipato ha sostenuto di utilizzare il cibo come sostegno della salute di chi ama.

Il cibo e l’amore, anche quello inteso in senso fisico, sono strettamente correlati. A mio avviso il cibo è amore, è una dimostrazione di affetto, è lasciare un pezzettino di se stessi nel piatto che si prepara.

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“Amore di nonna, hai mangiato?”

Chi di noi guardando le guance paffute di un bimbo non gli ha mai detto: mamma mia adesso ti mangio!

Il problema nasce sulle dosi del cibo dato per amore. Mi riferisco in particolare al cibo delle nonne. Io non ho avuto una nonna come tutti che coccolava col cibo: aveva dei biscotti nello stipetto che erano rigorosamente integrali, mangiava caramelle dietetiche comprate in farmacia, per noi nipoti periodicamente comprava caramelle a forma di spicchi di arancio e limone, ma non ho avuto una nonna che si mettesse ai fornelli o impastasse per me.

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Le nonne con cui mi trovo a interagire ogni giorno tendono a considerare il cibo come elemento di dimostrazione di affetto, rimpinzando i nipotini con ogni ben di Dio. Certo la nonna deve viziare, ma credetemi molto spesso è più facile far comprendere delle cose ai bambini che alle nonne.

Sia chiaro non sto facendo una crociata contro le nonne, anzi le adoro e invidio chi le ha avute come vedo essere mia mamma con i suoi nipotini.

“Hai mangiano, a nonna tua?” Questa è la prima domanda che una nonna, soprattutto meridionale, rivolge al nipote che abbia 1 o 30 anni.

Lo trovo un altissimo gesto di amore!

Nella coppia vale lo stesso discorso: organizzare una sorpresa alla persona che ami di solito interessa il cibo, per lo più un dolce che testimoni la dolcezza dell’amore. Anche per gli animali domestici si ha una cura estrema del cibo, tanto che ad oggi esiste la figura del nutrizionista per cani e gatti, perché l’amore si mostra così anche a loro.

Non accontentatevi di ciò che avanza

La mia riflessione è quindi la seguente: se è vero, come è vero, che il cibo è una dimostrazione di amore verso i figli, il compagno, l’animale domestico o chiunque orbiti nella sfera sentimentale, perché spesso è così difficile amare se stessi dando il giusto cibo, nelle giuste dosi e nelle corrette modalità?

Mi rivolgo in particolare alle donne, spesso lavoratrici, mamme e anche nonne, che pensano a tutta la famiglia, ma che riservano per se stesse “quello che avanza”.

L’amore per se stessi è fondamentale, mantenere lo stato di buona salute, il corretto stile di vita è un obbligo che hanno soprattutto le mamme che sono al centro della famiglia.

Concludo con una frase che mi è molto piaciuta e che lascia riflettere su come si possa interpretare il cibo:

– “Lo sai perché mi piace cucinare?”
– “No, perché?”
– “Perché dopo una giornata in cui niente è sicuro, e quando dico niente voglio dire  n-i-e-n-t-e, una torna a casa e sa con certezza che aggiungendo al cioccolato rossi d’uovo, zucchero e latte l’impasto si addensa: è un tale conforto!” – Julia Child (cuoca e scrittrice)

 

(Dr.ssa Claudia Cinquegrana, biologa nutrizionista – Studio Albes)

 

 

 

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