Come gestire i cibi che più ci piace in un corretto programma alimentare

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Alla base di qualsiasi piano alimentare c’è la sostenibilità nel tempo, ecco che entra in gioco l’importanza del pasto libero oppure detto “sgarro”. Vietarci gli alimenti che più ci piacciono è solo una punizione che non ha senso nè tantomeno ha un valore particolare. Infatti, seguire uno stile di vita sano, attivo magari anche con l’aggiunta di attività fisica a media/alta intensità, ci può permettere di inserire nella nostra dieta un pasto libero a settimana. Questo sgarro ha come obiettivo quello di rilassare il corpo, concedersi un piacere, in quanto la dieta deve essere qualcosa che si affronta con gioia perché è il mezzo per il quale possiamo migliorare il nostro organismo.

Come gestire “lo sgarro”

Come abbiamo già accennato prima “lo sgarro” risulta molto importante in un piano alimentare regolare e sano. Concedersi un piacere ci aiuta a gestire sia la dieta che la vita in maniera differente, ma abbiamo bisogno di prestare diverse attenzioni al pasto libero. Gli studi consigliano sempre quello di ridurre lo sgarro ad un pasto soltanto e uno o massimo due a settimana, in casi più flessibili. La qualità dello sgarro può variare a seconda del cibo che andiamo a consumare.

Il consiglio è sempre quello di aggiungere una fonte proteica al pasto libero; ad esempio se sceglieremo una pizza sarebbe il caso di aggiungere del prosciutto crudo o della bresaola, cosi da far immagazzinare all’organismo anche una quota proteica che si unirà al carboidrato cosi da più facile scissione metabolica. Ovvio  che un pasto libero non significa ingozzarsi allo sfinimento dei prodotti più sporchi possibili, ma bisogna considerarlo come un premio per aver seguito la dieta in maniera meticolosa. Quindi magari evitare di aggiungere bevande zuccherine, che sono le cosi dette calorie vuote, in quanto non apportano nessun macronutriente al nostro organismo, evitare una quantità elevata di fritti, o prodotti altamente calorici.

Introito calorico in rapporto al pasto libero

Di fondamentale importanza risulta far rientrare “lo sgarro” nelle calorie settimanali. Ciò significa che se lo sgarro sarà particolarmente calorico dovremmo prestare più attenzione ai pasti settimanali, cosi da rientrare nelle calorie settimanali. Consideriamo ovviamente che non è il singolo pasto libero che ci fa ingrassare ma come quest’ultimo si approccia al nostro regime alimentare settimanale e mensile. Quindi gestire il pasto libero in maniera intelligente risulta fondamentale; ad esempio sgarrare solo se se ne sente la necessità psicologica, magari a fine settimana e/o in un momento qualsiasi di aggregazione, quando si ha voglia di cucinarsi un piatto che soddisfi oppure semplicemente dopo un allenamento molto intenso come premio.

Attenzione però! Se questa voglia di uscire dal piano alimentare risulta frequente, questo potrebbe causare un aumento del numero degli sgarri, diventando abitudine, causando cosi un eccesso d’introito calorico, ed è questo che potrebbe portare ad un aumento di peso.

Il discorso per chi ha uno stile di vita molto attivo e dinamico è un po’ diverso. Chi pratica sport ad alta intensità, ha ovviamente bisogno di un piano alimentare molto più rigido, quindi in base soprattutto alla fase di preparazione dell’atleta si valuta se inserire lo sgarro e in che momento della programmazione farlo. Evidente che se l’atleta si trova in una fase di preparazione per una gara, risulterà difficile far rientrare un pasto libero settimanale, magari si può valutare per una volta al mese..

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