Se lo conosci al suono del suo nome ti viene in mente subito il Marocco, se non lo conosci ti perdi una gustosa prelibatezza le cui origini sono nord africane, ma che oggi è diffuso in tutto il mondo. Mi riferisco al cous cous o cuscus.
Cous Cous, alimento simbolo di fratellanza ed integrazione
La dominazione araba che ha invaso la nostra Sicilia, ha influenzato talmente tanto la terra sicula da renderla nota anche per il Cous Cous Fest che proprio in questi giorni e fino al 26 Settembre, si sta svolgendo a San Vito lo Capo.
Si tratta, tutto sommato, di un piatto ‘povero’ anche se ad oggi viene arricchito con ogni prelibatezza, soprattutto a base di pesce.
Come è fatto?
Il cous cous è semola di grano duro che viene cotta al vapore.
Nella tradizione la semola viene lavorata con le mani, vengono create palline che poi sono poste su setaccio. Il lavoro continua fino a che le palline non raggiungono la grandezza desiderata. La lavorazione è lunga e minuziosa, ne vale la pena per il gusto che sprigiona.
Attualmente si ricorre spesso a quello precotto; buono comunque, ma certo non paragonabile a quello ‘fresco’.
E se sono a dieta?
Nei piani alimentari che elaboro (chi mi segue lo sa) non manca mai, ovviamente se il paziente lo conosce e lo gradisce.
È un prodotto molto calorico per cui deve essere ben gestito, ha delle caratteristiche però che concedono il suo ingresso nelle ‘diete’: è infatti ricco di amido e di fibre e non è da meno l’apporto vitaminico.
È un carboidrato a tutti gli effetti, è ricco di fibre sia solubili che insolubili e quindi può essere un aiuto per un intestino un po’ difficile.
Attenzione! Il cous cous contiene glutine. Per cui non è adatto a chi soffre di celiachia.
In generale quando lo inserisco nei piani alimentari lo faccio arricchire con verdure sempre stagionali e saltate in padella. Io lo mangio anche con i piselli, mi sembra un abbinamento molto gradevole e mi dà soddisfazione.
È un prodotto versatile e si può preparare dall’antipasto al dolce con questo fantastico prodotto targato Mediterraneo.
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