I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE: L’ANORESSIA NERVOSA


Per più di un secolo, il concetto di immagine corporea ha interessato e affascinato psicologi, neurologi e comportamentisti. La definizione che appare essere più appropriata fu quella di Paul Schilder, risalente al 1935, che recita: “L’immagine corporea è l’immagine e l’apparenza del corpo umano che ci formiamo nella mente, e cioè il modo in cui il nostro corpo ci appare”.

I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA)

Una buona parte delle donne, modificherebbe qualcosa del proprio corpo e la distorsione dell’immagine corporea è definita dalla psicologia come “l’insieme di eccessiva preoccupazione rispetto alla forma e alle dimensioni del proprio corpo”.                                                                                                                                                          

Tale dimensione psico-patologica è tipica nei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) ed è frequente nell’anoressia e nella bulimia nervosa.

Nel nostro Paese, i DCA anche se rappresentano un problema diffuso sono ancora poco conosciuti o comunque i maniera davvero insufficiente a causa soprattutto della disinformazione. Infatti, nella maggior parte dei casi chi soffre di un disturbo dell’alimentazione conosce relativamente poco questo problema.   Le donne risultano maggiormente colpite rispetto agli uomini in cui l’incidenza risulta essere del 5 -10 %, quindi piuttosto bassa. Proviamo a fare ordine e per tale motivo proverò in questo articolo a darvi delle informazioni a tal riguardo.

Che cosa sono i disturbi dell’alimentazione?

I disturbi alimentari in generale sono caratterizzati da una relazione alterata con il cibo accompagnata da comportamenti alimentari scorretti che tendono a provocare un consumo alterato di cibo  danneggiando  la salute e modificando anche  il funzionamento psicosociale.

La classificazione medica dei DCA prevede questa suddivisione quanto segue:

ANORESSIA NERVOSA
BULIMIA NERVOSA
DISTURBO DA BINGE – EATING
ALTRI DISTURBI LEGATI AL COMPORTAMENTO ALIMENTARE (Anoressia nervosa atipica, Bulimia nervosa a bassa frequenza e/o di durata limitata, Disturbo da binge-eating a bassa frequenza e/o di durata limitata, Disturbo da condotta di eliminazione, Sindrome da alimentazione notturna.

In questo primo articolo vi parlerò dell’Anoressia Nervosa.

Solo nel 1694 fu descritta per la prima volta l’anoressia nervosa dal dott. Richard Morton, medico inglese. Basti pensare che fino a trent’anni fa, l’Anoressia Nervosa, veniva considerata come una malattia rara.

Attualmente, nel mondo, lo 0,28% delle giovani donne occidentali e delle adolescenti, soffrono di questa malattia subdola e devastante. Nel nostro paese i dati epidemiologici indicano che la distribuzione dell’anoressia nervosa,  sembra estendersi in maniera uniforme in lungo e largo del nostro stivale con un range che va dallo 0,2% allo 0,36%. Il disturbo viene fuori nella maggior parte dei casi tra i 12 e i 26 anni con una massima incidenza nel corso dell’adolescenza tra i 14 e i 18 anni ed è per questo che risulta molto importante seguire i ragazzi in questo periodo della loro vita. Di recente sono stati anche diagnosticati, casi di anoressia tardiva con insorgenza dopo i 30 anni.

Tale patologia è una malattia diffusa soprattutto nella popolazione occidentale, mentre è rara nei Paesi sottosviluppati, dove è presente una forte pressione sociale verso la magrezza.

Due ricerche epidemiologiche svolte da alcuni soci dell’Associazione Italiana Dei Disturbi dell’Alimentazione e del Peso (AIDAP) nelle città di Verona e di Lecce, hanno evidenziato che rispetto agli anni ’60, in cui l’anoressia nervosa era incidente nelle classi agiate, attualmente appare distribuita in modalità omogenea in tutte le classi sociali presenti tra la popolazione.

Un luogo comune molto diffuso è quello che accosta l’anoressia nervosa ad alcune professioni, come la danza e la moda, ambiente in cui questa malattia risulta essere particolarmente frequente. Bisogna però sottolineare che il lavoro di ballerina o fotomodella, non rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo della malattia, nonostante tali professioni enfatizzino quelle tipiche caratteristiche fisiche che tendono alla magrezza. Purtroppo, questa è una malattia multifattoriale, individuale e con delle specifiche caratteristiche cliniche con un decorso ben identificabile.

L’anoressia nervosa, nella maggior parte dei casi, si verifica nell’adolescenza con una forte perdita di peso, dovuta a una dieta fortemente ipocalorica e restrittiva, che porta al raggiungimento di un peso corporeo molto basso. Spesso, si associa come pratica una estenuante attività fisica, mirata all’eliminazione delle calorie assunte dal cibo e alcune ragazze, per dimagrire, si inducono il vomito oppure utilizzano in maniera massiccia diuretici e lassativi. In alcune ragazze il disturbo ha una breve durata e si risolve spontaneamente, in altre è persistente e di lunga durata e richiede specifici trattamenti tra i quali un  lavoro di equipe può essere un valido aiuto; è necessaria la figura di un medico, di uno psicoterapeuta e di un nutrizionista. L’anoressia nervosa è solo la punta di un iceberg che nasconde tutta una serie di sintomi spesso poco evidenti come la depressione, il deficit della concentrazione, l’ossessività, la perdita dell’interesse sessuale e l’isolamento sociale, che vengono rilevati in maniera predominante solo nel corso di una terapia cognitiva-comportamentale.

Le persone affette da anoressia nervosa sviluppano una condizione cronica tra il 10-20% dei casi, che poi persiste per tutta la vita. Nel corso di questi anni ciò danneggia gravemente il funzionamento fisiologico del loro corpo, interpersonale e incide sulla carriera scolastica o lavorativa.

Il tasso di mortalità è attorno al 5% ed è causato per le complicanze della malnutrizione o per suicidio. Fattori prognostici positivi sono la giovane età e la breve durata di malattia. Fattori prognostici negativi sono la presenza di problematiche mediche e psichiatriche coesistenti all’anoressia nervosa.

Ci sono 3 caratteristiche che bisogna tenere sotto controllo e che ci portano a capire se una persona è affetta o meno da anoressia nervosa. Se sono presenti tutte e 3 le condizioni allora ci troviamo di fronte a questa malattia.

  1. Condizione di Sottopeso: Un soggetto per essere definito sottopeso deve avere un indice di massa corporea (IMC), che si calcola dividendo il peso in chili per l’altezza al quadrato in metri, al disotto di 18.5. E’ importante sottolineare che nei casi di Anoressia Nervosa, Il sottopeso è legato principalmente alla restrizione dell’introito calorico rispetto al necessario.
  2. Vivere con paura d’ingrassare: La paura d’ingrassare rappresenta la seconda caratteristica dell’anoressia nervosa. La bilancia diventerà una “nemica amatissima” attraverso la quale basare la valutazione del proprio corpo. Infatti è stato visto che un aumento del peso provoca delle sensazioni di frustrazione crescente, che portano ad una sfiducia personale e ad una caduta di autostima importante. L’aumento di peso non è mai vissuto come un segno di miglioramento poiché, le anoressiche, vivono costantemente con il terrore di “ingrassare” e credono che il loro peso aumenterà all’infinito se dovessero riprendere a mangiare in modo normale.
  3. Eccessiva ossessione del peso e della forma del corpo: Le persone affette da anoressia nervosa percepiscono in maniera corretta le proprie dimensioni corporee, ma le giudicano, e accostano il dimagrimento al concetto di “scomparire”. Non sono soddisfatte della loro forma fisica e tendono a considerarsi “enormi”; “ho i fianchi enormi”, “ho una pancia troppo grossa”, “ho le gambe grosse”. Bisogna tener presente che nelle persone in cui l’anoressia nervosa compare in un’età più matura (tra i 20 e i 30 anni) la voglia di magrezza e il forte senso di insoddisfazione, si alleggeriscono e anche se comprendono il problema, non cambiano il loro atteggiamento e non tendono a raggiungere la via della guarigione. Nelle persone più giovani, invece la malattia è spesso legata al rifiuto ad ammettere la gravità della propria condizione di sottopeso.

Anoressia nervosa, amenorrea, impotenza e perdita della libido

Un’altra particolarità dell’anoressia nervosa è l’amenorrea, ovvero la mancanza di almeno tre cicli mestruali consecutivi, che non è necessaria per la diagnosi di anoressia, ma rappresenta comunque un sintomo che deve sempre far sospettare la presenza di un disturbo del comportamento alimentare, soprattutto se compare in un’adolescente o in una giovane donna che restringe l’assunzione di cibo.

Negli uomini anoressici è stato visto invece che potrebbe i comparire impotenza o perdita della libido.

Concludendo, esistono categorie di persone che hanno caratteristiche simili a quelle dettate dall’anoressia nervosa, ma in esse non si rileva poi la paura di ingrassare e la preoccupazione per il peso corporeo e per il loro aspetto fisico. In questi casi è presente un peso basso associato però ad  un’estrema preoccupazione per le conseguenze negative del cibo e dell’atto del mangiare, ad esempio, la paura di ingoiare, la paura di non digerire, la paura di affogarsi ecc. e possono secondo la classificazione DSM-5 rientrare nella diagnosi di disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo.

Nel prossimo articolo affronteremo il tema della Bulimia Nervosa.

 

 

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