Dolori mestruali: soluzioni per combattere la dismenorrea

Circa il 15-20% delle donne in età fertile soffre di dolori mestruali.

In alcune, peraltro, la dismenorrea (l’insieme cioè di sintomi quali mal di pancia di tipo crampiforme, lombalgia, stipsi, cefalea) compromette la qualità della vita interferendo con le comuni attività quotidiane.

Nei casi più seri comporta nausea, vomito, vertigini e sudorazione intensa. Solitamente, i disturbi esordiscono un paio di giorni prima del flusso, raggiungendo il culmine nelle 24 ore successive alla sua comparsa.

Mentre si lavora per offrire alle donne la possibilità di un congedo specifico per le mestruazioni (non esiste ancora un vero disegno di legge), gli specialisti ricordano di non sottovalutare i dolori mestruali. Ignorare i sintomi potrebbe, infatti, ritardare la diagnosi dell’endometriosi oppure della sindrome dell’ovaio policistico che richiedono, com’è noto, trattamenti specifici.

Esistono comunque rimedi, naturali oppure farmacologici, consigliati dagli esperti e utili per ridurre l’intensità della dismenorrea.

Quali sono i responsabili dei dolori mestruali

La dismenorrea non ha nulla a che vedere con la sindrome premestruale tipica della fase luteale. Essa si manifesta con irritabilità, ansia, labilità emotiva, depressione, edema, dolore mammario, difficoltà di concentrazione, nausea e cefalea. I disturbi si presentano qualche giorno prima del flusso mestruale e si concludono con lo stesso.

I dolori al basso ventre di tipo crampiforme, associati agli altri fastidi, sono parte integrante della dismenorrea primaria. In casi più rari, però, alcune patologie dell’apparato riproduttivo, come l’endometriosi o i fibromi, possono comportare una sofferenza maggiore a seguito della normale contrazione dell’utero. La compressione dei vasi sanguigni interrompe temporaneamente l’apporto di ossigeno e senza di esso i tessuti rilasciano in automatico delle sostanze che causano molto dolore. Ecco perché non bisogna mai sottovalutare i sintomi anomali: una diagnosi precoce può aiutare a contenere i disturbi e ad avere una vita più serena.

L’alimentazione per prevenire e ridurre i dolori mestruali

I dolori mestruali lievi, non legati, cioè, ad alcuna patologia dell’apparato riproduttore femminile, possono essere contrastati modificando il proprio stile di vita a cominciare dall’alimentazione. Mal di testa e crampi addominali possono essere attenuati consumando giornalmente verdure a foglia verde (ad esempio gli spinaci) e barbabietole, perché ricche di magnesio che va a sopperire il temporaneo abbassamento dei livelli di ferro nel corpo. Il pesce azzurro ricco di omega 3 aiuta a controllare gli sbalzi d’umore tipici del periodo e a ridurre la sensazione dolorosa. La carne bianca (pollo, tacchino, coniglio ma anche vitello, maiale, agnello e capretto), fonte di proteine e ferro, contribuisce ad aumentare la sazietà, inibendo il desiderio di cibi dolci che hanno poco di nutriente e rappresentano un pericolo per il girovita. Nei giorni del ciclo, è possibile alternare le proteine animali ai legumi, prediligendo in particolare i fagioli e le lenticchie.

La frutta secca e i cereali integrali offrono una buona combinazione di vitamine, utili per il sistema nervoso e per ridurre i sintomi dolorosi. Via libera anche a pane, pasta e riso, ma senza esagerare con le quantità. Vanno, invece, limitati gli alcolici e il caffè, perché impediscono il corretto assorbimento del magnesio, aumentando il malessere. Gli esperti suggeriscono di consumare anche meno carne rossa, cibi molto grassi, salati e latticini, poiché causano, tra le tante cose, anche il ristagno dei liquidi (ritenzione idrica).

Una dieta adeguata deve essere supportata da un buon livello di idratazione. I professionisti suggeriscono di bere almeno 2 litri di acqua al giorno e consumare regolarmente frutta e verdura come anguria e cetrioli. Ciò aiuta ad alleviare il mal di testa da disidratazione, a smaltire i liquidi e a ridurre il gonfiore annesso al ciclo.

Rimedi naturali contro la dismenorrea

Applicare un cuscino termico o la borsa dell’acqua calda sulla zona addominale può essere utile ad alleviare il dolore. Il calore, infatti, rilassa e riduce la tensione muscolare.

L’esercizio fisico moderato (yoga, pilates, nuoto o anche solo una camminata a passo leggero) migliora la circolazione sanguigna, riduce la fastidiosa sensazione di gonfiore e attenua i sintomi dolorosi, perché favorisce il rilascio delle endorfine (dopamina e serotonina), ormoni che riducono lo stress e generano una piacevole sensazione di euforia e felicità.

Tisane ed infusi sono un ottimo rimedio per contrastare la dismenorrea primaria. Sono consigliati in particolare i preparati a base di camomilla, finocchio e malva perché rilassano corpo e mente, offrendo un rapido benessere.

I sintomi della dismenorrea possono essere controllati anche con gli integratori naturali a base di magnesio, ma prima dell’assunzione è opportuno chiedere consiglio al farmacista o al proprio medico.

Rimedi farmacologici per il trattamento dei dolori mestruali

Inoltre si può fare uso dei FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) da banco a base di ibuprofene, paracetamolo o di ketoprofene che con la loro azione antidolorifica donano sollievo pochi minuti dopo l’assunzione.

Sono disponibili senza ricetta medica e nei formati in compresse rivestite o in bustine orosolubili. Queste ultime possono essere riposte in tasca o in borsa e ingerite al bisogno ovunque ci si trovi, senza acqua.

Quando consultare un medico specialista

Gli specialisti consigliano una visita ginecologica accurata quando i sintomi persistono, il dolore diventa eccessivo e invalidante, tanto da compromettere la capacità di avere una vita sociale o lavorativa normale.

La dismenorrea potrebbe, infatti, essere legata a patologie ben più serie come l’endometriosi, il morbo di Crohn (una malattia infiammatoria che interessa l’intestino e comporta dolore addominale, diarrea, ulcere) o alla presenza di fibromi e polipetti, condizioni che in ogni caso richiedono un trattamento mirato.

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