Siamo a Marzo, il mese in cui la vita rifiorisce. Il periodo forse più caratteristico dell’anno, quello che molti poeti amano cantare nelle loro odi.
Un minuto di primavera
dura spesso più a lungo
di un’ora di dicembre
una settimana di ottobre
un anno di luglio
un mese di febbraio.
(Jacques Prévert)
Marzo, tempo di allergie
Oggi voglio parlarvi sì della primavera, della sua bellezza, ma anche del disagio che procura in persone che, come me, sono allergiche ad alcuni tipi di polline.
Per noi questo periodo è croce e delizia!
Non è semplice definire la sensazione che si prova quando si è in preda ad una crisi allergica: è debilitante, limitante, ti sembra che stia per scoppiare la testa, si può avere prurito diffuso, starnutire in continuazione e insomma, diciamocelo, è difficile in quel momento essere di compagnia.
La responsabilità di tutto questo è l‘istamina, la mia miglior nemica da oramai oltre 25 anni.
Sì, tanti sono gli anni in cui nel periodo primaverile i miei occhi sono sempre commossi e il mio naso è eternamente gocciolante (o meglio lo erano fino a prima che imparassi come gestirla, ma non voglio anticipare troppo!).
Cos’è l’istamina?
Se ne sentono molte su di essa, ci sono falsi miti e conoscenze nascoste, dubbi e perplessità, accuse e attenuanti:, ma cos’è l’istamina?
L’ istamina è una sostanza che si trova nel nostro organismo e non solo; appartiene alla famiglia delle ammine, sostanze che hanno in qualche modo una parentela con l’azoto, biologicamente attive cioè che assolvono molti compiti nel nostro organismo.
L’istamina è un importante neurotrasmettitore e un messaggero immunitario, solo per citare due delle sue funzioni.
Nell’uomo l’istamina si trova in quasi tutti tessuti del corpo; è immagazzinata in cellule tondeggianti ricche di granuli (chiamate mastociti) che si “aprono” nel momento in cui c’è una necessità (per esempio in seguito ad una infiammazione).
Una volta rilasciata, l’istamina produce molti effetti diversi all’interno del corpo, inclusa la contrazione dei tessuti muscolari lisci dei polmoni, dell’utero e dello stomaco; la dilatazione dei vasi sanguigni, che aumenta la permeabilità e abbassa la pressione sanguigna; la stimolazione della produzione di acido gastrico nello stomaco e l’accelerazione della frequenza cardiaca.
Tanta roba vero?
L’istamina funge anche da neurotrasmettitore, trasportando messaggi chimici tra le cellule nervose.
Da quanto detto si comprende che l’istamina nasce come un elemento diciamo così positivo ed essenziale nel nostro corpo, ha delle funzioni specifiche, e fino a che riesce ad essere prodotta e degradata in modo regolare, non esercita alcun effetto negativo.
Le cose cambiano quando si crea uno squilibrio e l’istamina presente nel nostro corpo (prodotta o assunta dall’esterno) diventa eccessiva.
L’istamina che assumiamo attraverso il cibo non svolge alcun ruolo funzionale nell’organismo e per questo motivo viene eliminata senza sfruttare alcuna proprietà; è quindi necessario che la bilancia tra le forbici tagliuzza istamina (o DAO) e la quantità di istamina stessa sia in perfetto equilibrio.
Se questo non accade è necessario intervenire, sui fattori che ne causano l’accumulo nell’organismo.
La prossima settimana vi parlerò del rapporto fibo-istamina e si come gestirlo nei periodi di piena allergia come la primavera.
STUDIO ALBES, nutrizione di precisione per intolleranze alimentari ed allergie