Le biete (o bietole), doppia ricetta per un piatto sano e gustoso

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Sono le cose più semplici quelle che scatenano l’acquolina, quelle che nascono un po’ per caso e un po’ per effetto di reminescenze di ricette della nonna.

Perchè consumare frutta e verdure di stagione

Mangio sempre verdura di stagione (ortaggi e frutta pure) e le consiglio ai miei pazienti per due motivi principali:

  • il primo perché madre natura ha fatto le cose per bene e se mangiamo prodotti quando sono di stagion ,approfittiamo di tutti i benefici che apportano;
  • il secondo è che la stagionalità aiuta in qualche modo anche l’ambiente.

Due piccioni con una fava!

Le biete (o bietole)

Le biete o bietole sono di questo periodo. Sono verdure a foglie ricche di vitamine, sostanze antiossidanti, acido folico, oltre che clorofilla e il colore verde lo testimonia.

Se ne trovano di foglie larghe e innervate (in questo caso sono chiamate anche erbette) o come nel mio caso a coste.

Sono molto diuretiche e facilmente digeribili, versatili nelle preparazioni e spesso consigliate in quanto sembrano essere utili per l’eliminazione di sostanze tossiche attraverso le urine. Inoltre possono essere utilizzate sotto forma di decotto per la stipsi e per le infezioni urinarie.

Ricettina buona buona, leggera leggera, facile facile, alla quale non si puo’ dire di no

Il mio “spacciatore” di vegetali me le ha fornite con dei bellissimi gambi bianco latte. E lì è nata l’idea.

Ho separato le foglie che ho cotto ripassandole in padella (senza bollitura, erano tenerissime e inoltre ho risparmiato un po’ di nutrienti); ho preso le coste, le ho passate nella farina di mais (va bene anche quella di riso, ma eviterei il pangrattato), poi le ho messe su teglia spennellata con olio e le ho infornate a 250°C per 10 minuti (il mio forno era preriscaldato ed è ventilato).

La volontà era di farne una parmigiana con sugo di pomodoro e prosciutto cotto o bianca con mozzarella (per me rigorosamente senza lattosio, per fortuna oggigiorno si trova anche gustosa), ma poi mi sono talmente ingolosita che non ce l’ho fatta e le ho mangiate così come erano, non proprio fritte e nonostante questo, croccanti, fragranti, gustose, calde e insomma non ci sono arrivate nella teglia per farne parmigiana.

Ci riproverò!

(Claudia Cinquegrana, biologa, nutrizionista – Studio Albes )

 

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