E sale, sale, salErà


Il sale è la pietanza madre per insaporire ogni tipo di cibo. Un uso eccessivo può causare qualche problema di salute, ma un consumo giusto fa bene sia al corpo che alle papille gustative

Lo hanno definito in vari modi e tra i tanti anche veleno bianco, ma come si fa a mangiare senza? Di chi parlo? Del sale.

Certo chi si diletta in cucina sa bene che si possono preparare ottime pietanze anche usando spezie e aromi, ma la giusta quantità di sale è necessaria.

Il cloruro di sodio (sale da cucina) si estrae o dalle acque marine o anche dalle miniere di salgemma, viene utilizzato comunemente per cucinare ma anche come conservante nei prodotti essiccati e in quelli processati (pensiamo al prosciutto crudo o anche al baccalà!).

Le sue proprietà di conservante sono dovute anche alle capacità antimicrobiche: in un ambiente “salato” i batteri, non abituati all’elevata salinità, perdono acqua e tendono a morire.

Da neonati ne assumiamo il quantitativo giusto dal latte materno e più o meno fino a sei mesi la quantità assunta è ottimale per la corretta funzione, ma è dopo lo svezzamento che si hanno degli eccessi e questo altera una serie di equilibri che vediamo di seguito.

L’assunzione di sale in eccesso è strettamente correlata all’ipertensione: l’aumento di sodio nel circolo sanguigno fa aumentare la gittata cardiaca (per la quantità di acqua richiamata e l’aumento di volume del sangue) e questo aumenta la pressione arteriosa. Di qui si possono avere problematiche cardiovascolari serie. Inoltre il sale in eccesso pare abbia anche un effetto negativo sull’osteoporosi e non solo, in quanto il sodio in eccesso richiama il rilascio di calcio da ossa e anche da denti.

Pensiamo anche all’eccesso di lavoro cui sottoponiamo i reni per espellere il sodio in eccesso e quindi chi ha sofferenza renale deve ridurre il quantitativo di sale drasticamente. Inutile parlare del danno nelle donne gravide, in quanto l’ipertensione gravidica è l’anticamera per la gestosi!

Nell’alimentazione quotidiana il sodio deriva per lo più da alimenti processati e dall’aggiunta di chi cucina. Per alcuni alimenti basterebbe una cottura che non disperda il sale insito e agevoli la diminuzione di quello aggiunto (ad es. cottura al microonde)

Ma non demonizziamolo: il sale serve e soprattutto il sodio è utilissimo per molte cose soprattutto a livello cellulare (esiste un equilibrio che comprende il sodio e che non deve assolutamente essere alterato per il corretto funzionamento delle nostre cellule!)

Spesso viene additivato di iodio sottoforma di ioduro, che aiuta la nostra amica tiroide e rende alcuni alimenti particolarmente “saporiti” e questo aiuta soggetti inappetenti. L’eliminazione del sale dunque non è necessaria salvo gravi problemi di salute, ma comunque meglio non superare il 3g al giorno in modo da mangiare sapido ma senza danneggiare il nostro corpo che deve avere sempre il suo equilibrio, non dimentichiamo che è una MACCHINA PERFETTA!

Ottimo sostituto il gomasio di cui parleremo la prossima volta, dall’uso alla ricetta!

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