Storia di una colazione infelice e della sua rinascita – Parte I^


STORIA DI UNA COLAZIONE INFELICE E DELLA SUA RINASCITA – Parte 1^

PREMESSA: Quando ero più “giovane” odiavo fare colazione, odiavo proprio l’odore del caffellatte che era lì sul tavolo spesso fumante e per quanti biscotti potesse comprare mia mamma, io odiavo la colazione. Poi il latte mi faceva male e “grazie” alla mia intolleranza al lattosio l’ho abolita. Ma mi veniva fame a metà mattinata e chi mi era di fronte mi sembrava una brioche alla crema che mi chiamava, un po’ come dice la nota pubblicità: non ci vedevo più dalla fame.

Intorno alle 11 calo di attenzione, sbadigli (sì, si può sbadigliare oltre che per noia anche per fame), a scuola il rendimento non era lo stesso quando avevo lo stomaco che brontolava. C’era il bidello che in uno stanzino vendeva golosità e allora giù di merendine, caramelle, crackers, biscottini super farciti.

Perchè sto raccontando questo?

Perchè come me tantissimi non amano la colazione o prendono al massimo un caffè e via a lavoro, scuola, faccende varie.

Senza carburante l’auto non rende, senza i giusti nutrienti anche il corpo non rende come potrebbe, e allora quella stanchezza prima di pranzo, quella mancata resa, quel mal di testa, non sono solo dovute allo stress, ma a una carenza di carburante.

Ho iniziato piano piano a riavvicinarmi a questo pasto e oggi posso dire che amo fare colazione, ovviamente senza latte e derivati.

CAPITOLO 1: “La colazione è il pasto più importante della giornata”.

Lo urlano molte pubblicità e in questi giorni mi è capitato anche il volantino di un supermercato che ha dedicato due intere pagine ai prodotti (qualcuno seriamente discutibile) da poter prendere a colazione.

Voglio subito specificare che non è una legge universale: esistono molti casi in cui la colazione non si fa. Penso ad esempio al digiuno intermittente, al digiuno terapeutico, ad alcuni protocolli specifici.

Tutto vero, però quando la si fa è giusto mangiare in modo corretto.

Se facessi un sondaggio probabilmente la colazione più gettonata sarebbe latte e biscotti o cornetto e cappuccino.

Nulla contro questi accostamenti, eppure ho un’altra idea di colazione, tanto che dal mese di aprile (il 15 precisamente) di quest’anno ho iniziato una rubrica denominata #colazionedaalbes, dove quotidianamente propongo una colazione.

Sono quei 15 minuti che mi dedico al mattino e spesso sono gli unici che ho per me.

Il tempo che impiego per la preparazione per lo più è lo stesso tempo in cui sale la moka; in effetti sono amante del caffè tradizionale e non delle cialde.

Un esempio:

Wasamisù (3 ingredienti)

2 fette wasa

50g yogurt greco bianco

cacao

Bagnare le fette wasa in caffè (amaro) e dividerle in 4 parti. Alternare una fetta con un cucchiaino di yogurt bianco e uno di yogurt misto a cacao (io ho diviso i 50g in due e in uno ho aggiunto un cucchiaino di cacao).

Si può mangiare subito o dopo averlo fatto riposare 15 minuti in frigo o 5 in freezer.

#colazionedaalbes

Questa colazione sarà tra quelle scelte per l’evento #colazionedaalbes che si terrà questo mese, una giornata dedicata alla colazione adatta a tutti, ma proprio tutti.

Le ulteriori informazioni saranno disponibili nella prossima rubrica.

 

LEGGI ANCHE: STORIA DI UNA COLAZIONE INFELICE E DELLA SUA RINASCITA – PARTE 2^

 

(A cura della Dr.ssa Claudia Cinquegrana, biologa nutrizionista dello Studio Albes)

 

 

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