Tipi di zucchero. Guida ai tipi di zucchero in commercio

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Dolce come lo zucchero. In commercio se ne trova di diversi tipi, nelle confezioni più creative e simpatiche, l’elemento comune la dolcezza: si parlo dello zucchero.

Quello che utilizziamo quotidianamente è saccarosio ovvero uno zucchero formato da glucosio e fruttosio. Due elementi presenti nelle piante soprattutto nelle parti basse, in particolare nelle radici.

Il tipo maggiormente utilizzato è quello raffinato, con la classica colorazione bianco latte, ma non mancano le sfumature di bruno soprattutto per lo zucchero di canna grezzo, integrale o muscovado in cui si trova ancora del residuo di melassa.

Ma andiamo con ordine.

Canna da zucchero e barbabietola da zucchero

Lo zucchero si può ottenere da due piante: la canna da zucchero e la barbabietola da zucchero.

Quando ero alle scuole medie e studiavo geografia, quando si parlava dell’agricoltura di uno Stato e spesso anche di una regione italiana per non sbagliare dicevo sempre “si coltiva barbabietola da zucchero”.

E non era del tutto errato visto la capacità di questa pianta di crescere un po’ in tutti i climi (dal temperato al freddo) a differenza della canna da zucchero che invece necessita di clima temperato tipico delle zone tropicali.

Parliamo chiaro: zucchero di canna e zucchero di barbabietola sono chimicamente uguali, sono saccarosio, e presentano le stesse kcal, circa 4 per ogni grammo.

La differenza principale sta nel tipo di produzione, di lavorazione e, soprattutto, di costi e gestione degli impianti.

Perchè lo zucchero da barbabietola da zucchero costa di meno?

In altre parole: dalla barbabietola da zucchero si ricava un maggiore quantitativo di saccarosio perchè ne contiene circa il 5% in più rispetto alla canna; inoltre, è più economica perchè essendo coltivata in Europa e anche in Italia, non aumenta i costi per il consumatore finale.

Il sapore dei vari tipi di zucchero

Il sapore, fatta eccezione per lo zucchero di canna muscovado che ha un aroma particolare, è lo stesso; la capacità dolcificante anche, cambia forse, ma questo ce lo potrebbero confermare i pasticcieri, la resa: pare infatti che lo zucchero di canna renda meglio nei dolciumi, soprattutto i lievitati.

Quando leggiamo un’etichetta è necessario sapere individuare i punti salienti. Nel caso delle etichette dello zucchero è importante sapere la pianta di provenienza, e quindi il paese di origine, e anche i valori nutrizionali. In alcuni vi sorprenderà, ma si possono trovare anche dei grassi (succede in quello muscovado).

 

Importante anche quando si comprano dei dolci è valutare la quantità di carboidrati generali, ma bisogna soffermarsi soprattutto sulla voce “di cui zuccheri”.

Vi ricordo sempre l’importanza di utilizzarne poco, senza eccessi, soprattutto se si è diabetici, perchè lo zucchero determina immediatamente un innalzamento della glicemia, a scapito dell’amica insulina, quindi prestiamo attenzione.

Quale tipo d zucchero scegliere?

Quale scegliere? Quello che vogliamo, chiaramente a seconda dello stato di salute o se stiamo seguendo un regime dietetico particolare. In ogni caso, la regola più importante è quella di essere moderati.

Lo diceva anche lei: Basta un poco di zucchero e la pillola va giù tutto brillerà di più.

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