Dal freestyle motocross ai giri in pista sulle supercar: perché gli sport estremi piacciono

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Provare l’adrenalina dovuta al corpo messo in condizione estreme e la capacità di superare i limiti sono gli elementi che si trovano alla base degli sport estremi. Sì, ma questi piacciono anche perché molti sportivi sono motivati da una passione che rende tutto meno faticoso, meno apparentemente rischioso.

Dietro a ogni sport che rientra nella categoria di “estremo” si nascondono motivazioni psicologiche così come semplici gusti personali che poco hanno poco a che vedere con il mettersi alla prova per capire fin dove si riesce ad arrivare, anche se un pizzico di questa tendenza c’è, inutile negarlo.

Facendo sport estremi è possibile sentirsi vivi, provare il piacere del brivido e la scelta di uno di questi sport con il livello emozionale che comporta è influenzata nella maggioranza dei casi da una Sensation Seeking, come la definisce Zuckerman, ovvero una ricerca di adrenalina e sensazioni. Per questo molte persone che amano gli sport estremi sono definite Sensation Seeker cioè ricercatori di sensazioni. La motivazione della loro ricerca continua di queste sensazioni adrenaliniche è la necessità più elevata che hanno di emozioni, per questo le ricercano in modi sempre nuovi ed estremi.

Più semplicemente si potrebbe affermare che gli sport estremi piacciono perché permettono di vivere esperienze uniche.

Sport estremi più praticati

Si parla spesso di sport estremi, senza conoscere davvero quali essi siano. Non ne esiste soltanto un tipo, ma si può sicuramente fare una lista di quelli che sono i più praticati.

Giro in pista su una supercar. Non è un segreto che la guida delle supercar sia una delle attività più amate dagli appassionati delle quattro ruote e una di quelle che garantiscono un livello di adrenalina maggiore rispetto ad altri. È possibile realizzare il sogno prenotando guide in pista su circuiti celebri.

Freestyle motocross. Variazione recente del motocross, si basa sulla capacità dei piloti di compiere acrobazie durante i salti in movimento.

Base Jumping. Forma più evoluta del vecchio bungee jumping (che comunque è sempre molto praticato) che prevede il lancio da alcuni punti fissi come pareti rocciose o grattacieli.

–  Fly pulley. Novità anche in Italia, questo sport estremo prevede un volo nel vuoto. Precisamente si utilizzano un’imbracatura e un gancio per legarsi a un lungo cavo in acciaio che permette di arrivare da un’estremità all’altra di una valle o di montagne. Per questo viene definito volo dell’angelo.

Rafting. In questo caso lo scenario è solitamente un parco nazionale dove a bordo di un gommone si scende lungo un torrente attraverso le rapide.

Consigli utili per chi vuole praticare sport estremi

Il primo consiglio è quello di praticare questi sport estremi soltanto in luoghi adibiti per farlo e dotati di tutte le misure di sicurezza possibili.

L’altro consiglio è quello di lasciarsi andare al desiderio di abbandonarsi a queste avventure se ne sentiamo il bisogno, così da poter fare un’esperienza nuova lasciandosi andare alle sensazioni che regala l’adrenalina. Per iniziare l’ideale sarebbe di iscriversi almeno a un corso di base che possa spiegare i fondamenti di quello sport.

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