Anversa 1920: Un lume di speranza per un mondo ferito

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A distanza di otto anni, causa la Prima Guerra Mondiale, ritornano gli Olimpiadi. Ad organizzarli è un paese ferito il Belgio precisamente Anversa

 

 

1920_olympics_posterIn un mondo ancora ferito, nel 1919 il CIO scelse uno delle nazioni più colpite, il Belgio, ad organizzare i Giochi Olimpici tra mille problemi di natura economica e infrastrutture e esclusione dei paesi sconfitti in guerra – Germania, Austria, Ungheria, Bulgaria e Turchia mentre la Russa rifiutò per motivi politici.

La cerimonia di apertura si tenne il 20 aprile 1920 e per la prima volta fu pronunciato il Giuramento olimpico per bocca dello schermidore belga Victor Boin.

Altra novità fu l’apparizione della bandiera olimpica e le colombe liberate nel cielo di Anversa a simboleggiare la pace.

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Novità di questi Giochi fu la settimana dedicata agli sport invernali: fu dunque la prima volta per il pattinaggio di figura e per l’hockey su ghiaccio. Inoltre ritorna la disciplina del pugilato assente a Stoccolma e fa la sua apparizione dimostrativa il korfball; mentre nel nuoto aumentarono le gare come quelle di tiro al punto che alcuni giornali titolavano –  “Si è sparato più ad Anversa che durante la guerra”. Nell’atletica invece vennero depennati i salti da fermo.

Fu ad Anversa che per la prima volta gli atleti italiani si presentarono alla manifestazione in tenuta azzurra.

Nella settimana dedicata ai giochi invernali nel hockey su ghiaccio l’oro va alla forte compagine canadese che in finale surclassa gli svedesi 12-1, mentre nel pattinaggio di figura  vanno agli svedesi Gillis Grafstrom e Magda Julin due ori, mentre nel doppio successo della coppia  finlandese Ludvika e Walter Jakobsson.

Nella sua dimostrativa apparizione con soli due squadre di donne olandesi, l’oro nel korfball va alla formazione dei Paesi Bassi meridionali sulla formazione di Amsterdam per 2-0.

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Il torneo di calcio vede il successo finale della  nazionale belga sulla Cecoslovacchia per 2-0 in una controversale finale con il ritiro della squadra ceca con successivo ricorso non accolto e il ritiro della medaglia d’argento che va alla Spagna vincitrice sull’Olanda nella finale di consolazione che per i fatti sopra giunte divenne di fatto una  “finale per il 2º posto“. La partecipazione azzurra si ferma ai quarti con la sconfitta contro la Francia per 3-1. Mentre nel torneo di rugby partecipavano solo due squadre nazionali con la sorprendente vittoria degli Stati Uniti 8-0 sulla favorita nazionale francese e quello nel polo e hockey sul prato alla nazionale del Regno Unito.

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Ancora britannici alla ribalta nel tiro alla fune con l’ennesimo oro questa volta battendo l’Olanda che, nel secondo turno, aveva sconfitto il team azzurro.

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Sulle acque del Canale Willebroek per il canottaggio lo statunitense John Brendan Kelly Sr. vince due ori nel singolo e nel due di coppia con Paul Costello, ma passo alla storia più per essere il padre di Grace Kelly che per le sue gesta sportive.

Oro azzurro con Erocole Olgeni e Giovanni Scatturin con Guido De Filip al timone nel due con; mentre la Svizzera vince l’oro nel quattro con e gli Stati Uniti nella gara dell’otto.

Successo norvegese nella vela con 7 ori, 2 ori ciascuno vanno all’Olanda, Svezia e Regno Unito mentre al Belgio va un oro nella classe 6m.

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Allo svedese Harry Stenqvist va l’oro nella prova individuale su strada per il ciclismo mentre quella a squadre va alla Francia.

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Nelle prove su pista l’olandese Peeters conquista l’oro nella velocità, la coppia britannica Ryan-Lance quello del tandem e il belga Henry George la 50 chilometri. La medaglia d’oro nell’inseguimento a squadre va all’Italia con il quartetto composto da Franco Giorgetti, Ruggero Ferrario, Amaldo Carli e Primo Magnani.

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Altra medaglia d’oro per l’Italia viene dall’equitazione con Tommaso Lequio di Assaba nel salto ostacoli individuale, con la Svezia che fa da padrona con 4 ori nel salto ostacoli a squadre, dressage individuale, completo individuale e a squadre. L’oro nel volteggio a cavallo individuale e a squadre va ai padroni di casa del Belgio.

Dalla ginnastica arrivano altre due medaglie d’oro per l’Italia con Giorgio Zampori e la squadra italiana di ginnastica nel concorso individuale e a squadre. L’oro nel concorso libero e svedese a squadre va alla Danimarca e la Svezia rispettivamente.

Dominio finlandese nella lotta con ben 5 ori con Friman (piuma), Vare (leggeri) e Lindfors (massimi) nella greco-romana e Antila (leggeri) e Leino (medi) nella libera. Segue la Svezia con 3 oriWestergren (medi) e Johanson (medio-massimi) nella greco-romana e Larsson (medio-massimi) nella libera. Le uniche medaglie d’oro che sfuggono a finlandesi e svedesi sono quelle dei pesi piuma che vanno allo statunitense Ackerly e dei pesi massimi con lo svizzero Roth entrambe nella lotta libera.

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Nel pentathlon moderno il podio parla svedese con Gustav Dyrssen oro, Erik de Laval argento e Gosta Runo bronzo. Mentre i pugili statunitensi colgono 3 ori nella nobile arte del pugilato con il Regno Unito che vince 2 ori e un oro ciascuno va al Canada, Francia e Sudafrica. Da menzionare il bronzo colto dall’azzurro Edoardo Garzena nei pesi piuma.

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La scherma si conferma miniera d’oro per l’Italia con 5 ori in tutte le specialità con Nedo Nadi dominatore in assoluto tra prove individuali e a squadre. L’unica medaglia che sfugge è nell’individuale di spada vinta dal francese Massard.

Dal sollevamento pesi categoria massimi arriva un’altra medaglia d’oro per i sollevatori azzurri con Filippo Bottino mentre Pietro Bianchi nei pesi medi conquista l’argento alle spalle del francese Gance. Nelle altre categorie oro al belga De Haes nei piuma, l’estone Neuland nei leggeri mentre il successo nei massimi-leggeri va al francese Cadine.

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Successo sudafricano nel singolare maschile di tennis con Louis Raymond mentre quello femminile va al francese Suzanne Lenglen che si ripete nel doppio misto assieme a Max Décugris. Il doppio sia maschile che femminile è vinto dal Regno Unito.

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Incetta di medaglie da parte dei tiratori statunitensi nelle varie specialità di tiro al bersaglio, ben 23 tra oro, argento e bronzo, con Karl Frederick, Morris Fisher e Willis Lee vincitori di ben 3 ori ciascuno. Storico oro del Brasile con Guilherme Paraense nella pistola militare individuale.

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Successo belga nel tiro con l’arco con ben 8 ori tra cui i quattro vinti da Hubert Van Innis.

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Ci spostiamo in piscina dove il Regno Unito si conferma campione olimpico battendo in finale il Belgio 3-2. Singolare comportamento degli azzurri che si ritirano nel supplementare con la Spagna sul punteggio di 1-1. Il motivo l’acqua è troppo fredda.

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Nei tuffi successo per i tuffatori statunitensi con 3 ori rispettivamente di Kuehn dal trampolino, Pinkston dalla piattaforma e la 13enne Aileen Riggin dal trampolino donne. Un oro ciascuno per la Svezia con Wallman dalla piattaforma alta uomini e la Danimarca con la Clausen dalla piattaforma donne.

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Nel nuoto dominio americano con un totale di 16 medaglie delle quali 8 d’oro con l’affermazione del hawaiano Duke Kahanamoku nei 100m, Norman Ross nei 400m e 1.500m stile libero, Warren Kealoha nei 100m dorso mentre la staffetta 4x200m stile libero stabilisce il record del mondo fermando il cronometro sul tempo di 10’04″4. Segnaliamo pure i 2 ori dello svedese Hakan Malmrot nei 200m e 400m rana.

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Tra le donne, affermazione con 3 ori e 3 primati mondiale della statunitense Ethelda Bleibtrey nei 100m e 300m e con la staffetta 4x100m stile libero assieme ai compagni Margaret Woodbridge, Frances SchrothIrene Guest.

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Ed infine l’atletica con gli statunitensi padroni delle gare di velocità con le vittorie di Charley Paddock e Allen Woodring nei 100 e 200m rispettivamente e la staffetta 4x100m con il record mondiale.

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Mentre nelle corse, sulla doppia distanza, successo dell’inglese Albert Hill vincitore negli 800 e 1.500m. Quella sui 400m va al canadese Rudd.

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Nel fondo spicca il finlandese Paavo Nurmi che vince nei 10.000m piani, 10.000 m di corsa campestre singola e a squadre. Spicca la sua rivalità con il francese Joseph Guillemot vincitore dei 5.000m piani. Un piccolo aneddoto accompagna questi due rivali – alla vigilia della gara dei 10.000 gli organizzatori per accomodare il Re che doveva assistere alla gara spostarono l’orario della finale dimenticandosi di avvisare il francese che, beato lui, il giorno della finale si godeva un bel pranzo che fu fatale poiché all’ultimo giro appesantito viene raggiunto e superato dal finlandese e dovette accontentarsi dell’argento.

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Per l’Italia il successo lo regala il 18enne Ugo Frigerio che vince l’oro nella marcia sia nei 3km e sia nei 10km iscrivendosi all’ultimo momento.

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Affermazione finlandese nelle gare in pedana con gli ori di Vilho Tuulos nel salto triplo, Porhola nel getto del pesoNiklander nel lancio del disco e Jonni Myyra mondiale nel tiro del giavellotto.

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Nel salto in alto e con l’asta l’oro va agli statunitensi Landon e Foss rispettivamente con lo svedese Petersson oro nel lungo. Nel lancio del martello ancora atleti americani in evidenza con Ryan e McDonald in quello con maniglia corta.

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Nel decathlon affermazione per il norvegese Lovland mentre nel pentathlon e la maratona ancora oro per gli atleti finlandesi con Lehtonen e Kolehmainen rispettivamente.

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Infine i record mondiali e olimpici con il canadese Thomson nei 110 ostacoli, l’americano Loomis nei 400 ostacoli e  l’inglese Hodge nei 3.000 siepi.

L’arrivederci fu dato per Parigi 1924.

POS PAESE ORO ARG. BRO. TOTALE
1 STATI UNITI 41 27 27 95
2 SVEZIA 19 20 25 64
3 REGNO UNITO 15 15 13 43
4 FINLANDIA 15 10 9 34
5 BELGIO 14 11 11 36
6 NORVEGIA 13 9 9 31
7 ITALIA 13 5 5 23
8 FRANCIA 9 19 13 41
9 OLANDA 4 2 5 11
10 DANIMARCA 3 9 1 13
11 SUDAFRICA 3 4 3 10
12 CANADA 3 3 3 9
13 SVIZZERA 2 2 7 11
14 ESTONIA 1 2 0 3
15 BRASILE 1 1 1 3
16 AUSTRALIA 0 2 1 3
17 GIAPPONE 0 2 0 2
18 SPAGNA 0 2 0 2
19 GRECIA 0 1 0 1
20 LUSSEMBURGO 0 1 0 1
21 CECOSLOVACCHIA 0 0 2 2
22 NUOVA ZELANDA 0 0 1 1

 

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