Infortunio Cariolato: ecco cosa prevede il regolamento

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Infortunio Cariolato: cosa accade quando l’assistente finisce ko? Ecco cosa prevede il regolamento e quali sono tutti i precedenti storici

Ahi ahi ahi, cosa fai se l’assistente non ce l’hai?

La supersfida tra Napoli e Roma non ha lasciato in eredità gol indimenticabili, giocate sensazionali o altre situazioni tecniche di alta classe. In compenso, però, è accaduto un episodio totalmente particolare ed assolutamente insolito. Nei minuti finali della prima frazione, al quarantunesimo, sulla fascia laterale destra azzurra c’è un uomo a terra. Callejon? Hysaj? Digne? Salah? Nient’affatto. I calciatori partenopei e giallorossi stanno tutti benissimo. Al tappeto finisce Gianluca Cariolato, il primo assistente dell’arbitro Rizzoli.

E, adesso, cosa accade? Questa è la domanda che tutto lo stadio San Paolo ed il pubblico da casa si pone mentre riguarda la scena. Il replay mostra chiaramente il grave infortunio muscolare di uno dei più affidabili assistenti del panorama arbitrale italiano: durante la corsa, Cariolato accusa un dolore fortissimo alla coscia e si accascia al suolo. Viene portato fuori addirittura a braccio, tra le lacrime e la paura di perdere, evidentemente, la possibilità di partecipare ai prossimi europei di calcio, insieme proprio a Rizzoli, il fischietto nostrano più prestigioso.

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Senza assistente, da regolamento è il quarto uomo Marco Barbirati, della sezione di Ferrara, a prendere il posto dello sfortunato collega. La gara, dunque, è dovuta per forza proseguire senza la figura di colui che alza la lavagna luminosa per mostrare il recupero.

Nel caso specifico, Cariolato non si reggeva nemmeno in piedi e, quindi, a termini di regolamento si può fare a meno del quarto uomo ed andare avanti così fino al termine della partita. Simpatica, “romantica” e per certi versi tenera la scena di Rizzoli che, come sui campi di periferia, mostra platealmente con la mano i minuti da recuperare, non avendo altre soluzioni possibili.

 

Infortuni ad arbitro o assistente: ecco cosa prevede il regolamento

Quella capitata ieri al San Paolo è una situazione che raramente accade sui campi di calcio, soprattutto nelle categorie più elevate. L’infortunio, però, è una probabilità da tenere in considerazione, soprattutto per arbitri ed assistenti che non hanno alternative alla corsa continua per novanta e passa minuti. Certo, si allenano per questo ma il corpo umano, talvolta, va in crash. Cosa fare, dunque, in caso di infortuni gravi che rendono impossibile il proseguimento del match per arbitri e assistenti. Il regolamento è chiaro:

  • Infortunio arbitro: in questo caso, il fischietto centrale viene sostituito da uno dei due giudici di linea. Entrambi, infatti, sono arbitri di ruolo e possono dunque assumere questa “carica”. Al posto di uno dei due giudici di linea, va il quarto uomo. La gara, come accaduto ieri, si continua senza quest’ultima figura che è, dunque ed ovviamente, la più “sacrificabile”. In caso di ulteriore infortunio del “nuovo” arbitro, l’altro giudice di linea prende il posto del suo collega. La partita può proseguire senza arbitri di porta. L’importante è assicurare il fischietto centrale.
  • Infortunio giudice di linea: anche in questo caso, è il quarto uomo a diventare “salvatore” della patria. In caso di ulteriori infortuni di uno o più arbitri di porta, la gara va comunque avanti.
  • Infortunio assistente: come accaduto ieri, da regolamento è il quarto uomo a prendere il posto dell’assistente infortunato. Nel caso di ulteriori ko del quarto uomo-assistente e dell’altro guardalinee, saranno gli addizionali a prendere il posto degli uomini con le bandierine. Nella situazione limite in cui restasse il solo arbitro centrale in campo, si procederebbe addirittura con assistenti di parte come accade nelle categorie inferiori. Un’ecatombe che difficilmente potrebbe o potrà mai accadere. Ma il regolamento deve prevedere tutto.
  • Infortunio quarto uomo: altamente improbabile e, comunque, come abbiamo constatato, assolutamente poco rilevante.

Savona-Arezzo, il caso più recente

Poco più di due mesi fa, proprio in Italia, si è arrivati alla sospensione di una partita per infortunio dell’arbitro. Savona-Arezzo, gara di Lega Pro, terminò dopo appena 9 minuti dal fischio d’inizio. Il signor Capraro di Cassino, per colpa di una zolla, finì ko e non riuscì più a riprendere la direzione di gara.

Nella terza divisione dei nostri campionati, non essendo prevista la figura del quarto uomo, infatti, non è possibile proseguire la sfida in caso di gravi infortuni del fischietto. Il match in questione venne momentaneamente sospeso, nell’attesa di reperire un direttore di gara che, in situazioni del genere, deve coprire un numero di partire nel territorio in caso di emergenza. Dopo oltre 45′ di attesa però, la partita fu definitivamente rinviata.

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