La Francia D’Oro Bianconera: Michel Platini

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I giocatori francesi hanno da sempre fatto la storia della Juventus, ma tra questi ne spicca uno in particolare: Michel Platini, il 10 “triplo dorato” della Vecchia Signora anni ’80

Uno dei più grandi fenomeni della storia del calcio mondiale. Regista sublime, visione di gioco quasi irreale, posizione tattica chimerica, senso del gol iperbolico: signore e signori, ecco a voi “Le Roi” Michel Platini.

La scalata di una leggenda

Michel François Platini nasce nella Rue Saint-Exupéry a Joeuf, un comune francese situato nella regione della Lorena, il 21 giugno del 1955.
Comincia a tirare calci al pallone già all’età di 7 anni. Da bambino, a causa della sua bassa statura, era soprannominato “le nain“.
A 11 anni entra nella squadra giovanile del Joeuf, e il 1 settembre del 1966, giorno dell’esordio, mette subito a segno una doppietta contro la squadra avversaria, l’Homécourt. Dimostra di essere un giocatore fuori dal comune sin da subito, tanto da catturare 16 anni l’attenzione del Metz 2. Dal club francese viene tuttavia scartato nei provini, essendogli stata riscontrata un’insufficienza cardiaca e una bassa capacità polmonare.

Fallito il tentativo con il Metz, nel settembre del 1972 l’adolescente Platini firma un contratto con il Nancy, iniziando a giocare nella squadra riserve. Grazie alle sue prestazioni, condite da doppiette e triplette, il 2 maggio del 1973 esordisce a 17 anni in prima squadra.
Le prime due stagioni non sono particolarmente brillanti, ma è dalla terza che rispuntano le parvenze del genio: mette a segno 17 gol in 33 partite, e la stagione seguente è anche migliore; sono 25 le reti in 38 presenze. Alla fine di quest’annata centra addirittura il podio per il Pallone d’oro, arrivando terzo dietro al danese Allan Simonsen e all’inglese Kevin Keegan.
La stagione seguente, con al braccio la fascia di capitano, vince la Coppa di Francia, segnando per il Nancy il gol decisivo nella finale contro il Nizza.
Con il Nancy mette a segno 127 gol in 215 partite, media a quei tempi semplicemente pazzesca.

Alla scadenza del contratto si trasferisce al Saint-Etienne, all’epoca la squadra più titolata della Francia.
L’acquisto dell’astronascente francese era mirato dal club per portare qualche coppa europea in bacheca, ma nei tre anni di permanenza di Platini il Saint-Etienne non supera mai i quarti di finale di Coppa dei Campioni.
Nella seconda stagione, dopo un duro testa a testa con il Nantes, il pluridecorato club francese vince il campionato, trascinato dai gol e dalle delizie mostrate sul campo da Platini.
Il calciatore francese, con la maglia del Saint-Etienne, segna 82 reti in 145 presenze.

La Juventus

La Juventus, stregata dalle prodezze di Platini, nel 1982 ne acquista il cartellino per 250 milioni di lire.
Il suo primo gol con la maglia bianconera avviene contro il Cesena in campionato, e alla fine di quella stagione mette a segno 16 gol nella competizione italiana, divenendo il primo centrocampista della storia a vincerne il titolo di capocannoniere. Ci riuscirà altre due volte nelle due stagioni a seguire: attualmente, nessun calciatore è mai riuscito in questa impresa.
Nella seconda stagione col club piemontese, il fenomeno francese incanta ancora i propri tifosi con giocate e gol sensazionali. Alla fine di quell’annata la Juventus arriva seconda in Serie A dietro la Roma, ed è trascinata da Le Roi in Coppa dei Campioni fino alla finale, persa contro l’Amburgo.
Arrivato alla terza stagione, grazie anche alla bellezza di 20 gol messi a segno, Michel Platini vince il primo scudetto con la Juventus. In campo europeo i bianconeri trionfano anche in Coppa delle Coppe, battendo il Porto in finale per 2 a 1.
Nella stagione 1984-1985, Platini contribuisce alla vittoria della Supercoppa europea, e porta di nuovo la Juventus in finale di Coppa dei Campioni, all’Heysel di Bruxelles contro il Liverpool. Nonostante gli incidenti verificatisi poco prima dell’inizio della partita, causati dagli hooligans inglesi che provocano la morte di 39 persone sulle tribune dello stadio, la confederazione europea e il Ministero dell’Interno belga danno il consenso all’inizio del match. Grazie a un rigore trasformato da Platini, tanto per cambiare, la Juventus si aggiudica la prima Coppa dei Campioni della sua storia.
Nella stagione seguente, la Juventus di Giovanni Trapattoni trionfa in Coppa Intercontinentale, vinta a Tokyo contro l’Argentinos Juniors l’8 dicembre del 1985. Platini mette a segno un gol su rigore e regala un assist a Laudrup per il 2 a 2 finale dei tempi regolamentari. Nella lotteria dei rigori è ancora il francese a essere decisivo, mettendo a segno il penalty che porta la Juventus sul tetto del mondo.
Nel triennio ’83-’84-’85 Le Roi vince con la maglia bianconera ben tre Palloni d’oro consecutivi: anche stavolta, al giorno d’oggi, nessun calciatore ce l’ha mai fatta.
Con la Juventus, Platini mette a segno ben 104 gol in 5 stagioni.

 

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La Nazionale

Michel Platini viene convocato per la prima volta in Nazionale dall’allenatore Michel Hidalgo il 27 marzo del 1976, dove firma un gol nel 2 a 2 finale nell’amichevole contro la Cecoslovacchia.
Nel girone di qualificazione per il Mondiale del 1978 mette a segno tre gol nelle quattro partite giocate, consentendo alla Francia di qualificarsi per la fase finale del torneo. Quest’ultimo però finisce male: la Francia infatti non passa il girone, vince una sola partita contro l’Ungheria, e Platini mette a segno un solo gol nella partita persa contro l’Argentina.
La Francia, nonostante i gol del fenomeno francese, non riesce a qualificarsi per l’Europeo del 1980.
La qualificazione riesce però per il Mondiale del 1982, grazie ai 5 gol in 5 partite di Platini. Nelle fasi finali del torneo, i transalpini vengono eliminata ai rigori dalla Germania Ovest, fallendo anche la finalina del terzo posto a favore della Polonia.
L’apice con la Nazionale Michel Platini la raggiunge in occasione dell’Europeo 1984, vinto dai francesi in casa. Fu difatti l’assoluto protagonista del torneo: segna in tutte le gare, per un totale di 9 reti in 5 presenze. Nei gironi segna un gol contro la Danimarca e ben due triplette consecutive, contro le malcapitate Belgio e Jugoslavia; in semifinale segna la rete del 3 a 2 finale contro il Portogallo all’ultimo minuto del secondo tempo supplementare, mentre in finale pennella contro la Spagna la punizione decisiva per il trionfo dei transalpini. Come ciliegina sulla torta diventa il capocannoniere di quell’edizione dell’Europeo. Girate i piatti, la leggenda è servita.
Nel Mondiale del 1988 Platini segna all’esordio contro l’Italia, detentrice del torneo, e l’1 a 1 contro il Brasile, poi sconfitto ai rigori. I transalpini, come accaduto all’Europeo, cadono di nuovo in semifinale contro la Germania Ovest, ma stavolta ottengono il terzo piazzamento trionfando nella finalina contro il Belgio.
Con la maglia francese Michel Platini mette a segno 41 gol in 72 presenze. È il secondo marcatore di sempre della Francia, dietro solo a Thierry Henry (51 reti in 123 partite).

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Le Roi si ritira dal calcio giocato all’età di 32 anni a causa di motivazioni fisiche. Vedendo il ritiro dei calciatori d’oggi in età molto più avanzata, ci viene da pensare che magari avremmo potuto ammirare le prodezze del grande Michel per qualche anno in più.
Ma è così: il fenomeno nasce, cresce, vive la sua vita meravigliosa e smette sempre troppo presto. È la dura legge della leggenda. Ma la sua brevità è direttamente proporzionata all’intensità della favola e dell’eterno ricordo.
Merci, légende!

 

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