Neapolis Marathon 2021, la Maratona è tornata!

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NEAPOLIS MARATHON 2021 – Noi appassionati della corsa la aspettavamo da anni. La Maratona, regina delle gare su strada è finalmente tornata a Napoli. Mancava dal 2015.

Neapolis Marathon 2021, buona la prima!

Questa Neapolis Marathon si presenta come una prima edizione. A significare che gli organizzatori prendono le distanze dalle edizioni del passato e rappresentano il nuovo.

La cultura sportiva e podistica della città sta cambiando in positivo, e questo si è visto già con il successo della 21km che si corre a febbraio dalla Mostra D’Oltremare.

Tuttavia la partenza e arrivo a Piazza Plebiscito suscitano bei ricordi in tanti di noi. Quello da cui si vuol prendere le distanze, invece, è l’organizzazione imperfetta del passato. Diciamo subito che l’intento è riuscito.

Neapolis Marathon 2021: Due distanze, tante emozioni

Le gare in programma sono state due: la 21km e la Maratona. Disputate su un percorso di 21km, ripetuto due volte per i maratoneti.

Questo ha permesso di raccogliere tante adesioni. Circa 800 gli atleti per la mezza e 300 per la maratona. Credo che questo fosse fondamentale in un anno difficile, in cui ci sono state poche gare e non tutti si sentivano abbastanza in forma per affrontare 42km.

Il primo giro infatti è stato molto bello. Con più di mille corridori sul tracciato ad ogni giro di boa ci si incrociava e quindi ci si poteva salutare ed incoraggiare a vicenda. Io ho perso il conto di quanti amici mi hanno salutato e degli atleti pugliesi che mi hanno preso in giro, chiedendomi di fare una foto insieme, mentre correvamo. ‘Ma chi sei? Facciamo la foto? Perché ti salutano?’… ‘Perché sono di Napoli!’… L’ovvia risposta.

Oltre all’euforia contagiosa, anche il percorso è stato una sorpresa, con l’ingresso al porto che si è spinto fin dentro al molo San Vincenzo ed al Faro. Io come tanti altri, non c’ero mai stato.

Anche il tempo ha tenuto, con un cielo coperto, ma senza sole caldo, né pioggia.

Sogni e magia

La Maratona però è anche la barriera contro la quale si infrangono i nostri sogni.

Sogni di andature regolari e il mitico ‘differenziale negativo’. Ovvero il sogno di correre la seconda metà alla stessa andatura della prima, o anche più forte di 30 secondi o un minuto.

Sembra un tempo trascurabile, ma quando subentra la stanchezza si comincia a perdere la postura corretta, il fondo irregolare si fa sentire sotto i piedi, e pensare di correre anche solo 1 o 2 secondi al km più veloce sembra davvero un sogno.

Finito il primo giro siamo quindi rimasti in meno di 300 sul percorso, questa volta non vicini gli uni agli altri, ma distanziati. Ed è cominciata la pioggia. Un percorso che già conoscevamo, senza la distrazione della novità. La gara è diventata quindi una questione di equilibrio e determinazione mentale. Chi aveva speso troppo nella prima parte cominciava a vacillare. Io ero tra questi. Spesso si dice ‘stavo andando così bene, ma poi…’ La semplice realtà è che si è sopravvalutato lo stato di forma, andando leggermente più veloce di quanto il nostro corpo quel giorno permetteva. Quindi, venuto meno l’equilibrio, conta la determinazione per poter finire la gara, correndo l’intera distanza, anche più piano, ma senza mai rassegnarsi a camminare.

Se invece si riesce a mantenere l’andatura, gli ultimi km diventano esaltanti, invece di venire superati, si guadagnano posizioni. Sono lieto di aver regalato questa emozione a chi mi ha superato in gara. E’ una sensazione bellissima, il traguardo si avvicina, si va sempre più veloci, i km ormai scivolano via come anni che ci ringiovaniscono ed il cronometro finale ci regalerà un tempo straordinario. Al traguardo i nostri cari e gli amici ci abbracceranno orgogliosi.

Ho visto tante persone correre forte gli ultimi metri, tagliare il traguardo mano nella mano, sorridere con gioia sincera. Sono soddisfazioni che nessun bene materiale ci potrà dare.

Perché sono guadagnate con impegno e sudore. E’ la magia della Maratona.

Napoli è calore ed accoglienza. Quegli automobilisti non dovevano essere napoletani!

Dal punto di vista dell’organizzazione bisogna aggiungere che: il cronometraggio era preciso. I ristori c’erano in abbondanza, anche più frequenti dei canonici 5km. La frutta tagliata, fresca, non c’era, per rispetto delle norme sanitarie. Gli atleti delle varie categorie sono stati debitamente premiati… insomma tutti gli aspetti tecnici fondamentali erano coperti.

Quello che invece non ha funzionato è stato l’atteggiamento del resto dei cittadini. Moltissimi nel secondo giro hanno attraversato il percorso a piedi tagliando la strada ai corridori. I vigili hanno faticato a trattenere il traffico. Gli automobilisti hanno suonato il clacson furiosi di esser bloccati. La città di Napoli non ha capito che una Maratona può trasformarsi in un’occasione di crescita straordinaria, come per Roma, Parigi, New York. E’ questo l’augurio che rivolgo alla città per la prossima Neapolis Marathon, quello di correre davvero insieme agli atleti, di far proprio questo nostro sogno.

 

(Articolo a cura di Sean Altamura)

 

(foto di Slow Tonino)

 

 

 

 

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