Herculaneum, cercava l’acqua e trovò un teatro

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“Herculaneum, tutto partì da un piccolo pozzo” – con queste parole Enzo Longobardi inizia il racconto di come avvenne la scoperta di Herculaneum, la città sepolta dall’eruzione del 79 d.C. – una scoperta del tutto casuale per la quale occorre ringraziare Ambrogio Nucerino, un contadino che altro non desiderava che irrigare il proprio orto.
Ingresso degli Scavi di Ercolano (Via Resina) dove Enzo Longobardi e la sua bici hanno fatto una sosta

Herculaneum, voleva l’acqua e trovò un teatro

“Herculaneum…tutto parti’ da un piccolo pozzo – Non so se Ambrogio Nucerino, un contadino di Hercolaneum, poteva mai immaginarsi questo ben di Dio, quando nel 1710 scavando un pozzo per irrigare il suo orto, trovò dei pezzetti di marmo (provenienti dal teatro della città antica). Incuriositosi della scoperta Emanuel-Maurice di Lorena, principe d’Elboeuf, acquistò quel pozzo recuperando a proprie spese nove statue che poi regalò ai suoi amici notabili. Ci pensarono poi Carlo III di Borbone e Amedeo Maiuri, a riportare alla luce Ercolano, regalandoci questa perla unica, in parte ancora sommersa.”
Il pozzo scavato da Ambrogio Nucerino

Dal pozzo di Nucerino al MAV

Fu proprio così, come raccontatoci da Enzo Longobardi, autore della interessantissima rubrica “In bici nel tempo”, che avvenne la scoperta di Herculaneum. Una parte dei reperti furono collocati nella Villa d’Elboeuf di Portici, sita nei pressi del porto del Granatello. Gli scavi furono poi più volte interrotti e ripresi dai diversi regnanti che si susseguirono fino ad arrestarsi del tutto quando venne scoperta Pompei, più facile da far venire alla luce e ancor più ricca di reperti. Fu, poi, grazie ad Amedeo Maiuri che nel 1924 venne attuato un programma di espropri al fine di evitare danni  alle rovine di Resina (odierna Ercolano) e nel 1927 venne avviata una costante campagna di scavi, che durò fino al 1942.
Nel 1980, il sito archeologico, divenne ancor più interessanate. Furono, infatti, rinvenuti i primi resti umani e poi, col tempo, tanti altri per un totale di oltre trecento individui. Ciò lasciò supporre che la maggior parte della popolazione di Ercolano avesse scelto, invano, il mare come via di salvezza.
Nel 2008 a Ercolano è stato inaugurato il MAV,  il Museo Archeologico Virtuale, un museo archeologico-virtuale che racconta la vita ai piedi del Vesuvio, poco prima dell’eruzione del 79 d.C.
Il nostro Paese è ricco di tesori che vengono scoperti per caso. Quella di Ambrogio Nucerino mi ha ricordato la storia di un altro contadino, quella di Ernani Proietti, il contadino che coltivava il fondo nel quale fu poi rinvenuta Narni Sotterranea ad opera di quattro ragazzini che candidamente giocavano a fare gli speleologi.

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