La favola di Thierry Henry all’Arsenal

Quando sembra che una storia sia arrivata alla fine, c’è sempre il colpo di scena che nessuno si aspetterebbe: questa è anche la storia di Thierry Henry e l’Arsenal.

La carriera di Henry ha inizio in Francia, al Monaco, dove un giovane Arsene Wenger, decide di farlo esordire nel campionato 1994/1995. In coppia con l’altro francese David Trezeguet, porta il Monaco alla vittoria della Ligue 1, della Supercoppa di Francia ed alla semifinale della Champions League 1997/1998. Inoltre, proprio durante la sua militanza con la squadra del principato, vince con la nazionale francese il Mondiale del 1998.
Nel gennaio del ’99 arrivò alla Juventus per 11,5 milioni di euro, ma la sua esperienza con i bianconeri, anche a causa del ruolo riservatogli (esterno di centrocampo) non fu delle più positive, così a fine stagione venne ceduto all’Arsenal per circa 14 milioni di euro.
Fu così che, nella stagione 1999/2000, ebbe inizio la leggenda di Thierry Henry all’Arsenal. Arsene Wenger, suo allenatore già al Monaco, lo volle a tutti i costi e, anche se all’inizio non venne preso molto bene il suo acquisto, l’allenatore francese non esitò mai a difenderlo e tornò a schierare l’ex Juve come attaccante di riferimento. Con i Gunners, segnò 226 reti in 370 partite, che lo hanno portato al primo posto tra i marcatori di sempre della squadra di Londra ed alla prima posizione tra i migliori 50 giocatori di sempre dell’Arsenal.

Nell’estate del 2007 però, anche a causa dell’iniziale mancato rinnovo di Wenger (che in seguito alla sua partenza rinnovò), lasciò l’Inghilterra per approdare al Barcellona, per la cifra di 24 milioni di euro. Dopo 3 stagioni vissute tra i blaugrana, cominciò a pensare di non essere più in grado di reggere il ritmo del grande calcio europeo e prese così la decisione di tentare l’esperienza in America, nella MLS. Con il NY Red Bull giocò 2 campionati a buoni livelli, arrivando a segnare 17 gol in 41 presenze.
A gennaio del 2012, durante la pausa del campionato americano, un vecchio amico decise di riportarlo in Europa. Wenger lo rivoleva all’Arsenal, perché voleva mostrare al mondo ed anche ad Henry stesso, che quell’esperto calciatore francese è ancora quello di 10 anni prima. Fu così che l’ex Barcellona decise di tornare a vestire la maglia dei Gunners, anche se soltanto per 2 mesi.
9 gennaio 2012, arriva il momento del secondo esordio di Henry con l’Arsenal: mancano poco più di 20 minuti alla fine di Arsenal-Leeds, partita valida per la qualificazione al quarto turno della FA Cup, e il manager francese dei padroni di casa decide che è arrivato il momento che tutti aspettavano. L’ingresso in campo di Thierry Henry. Dopo 10 minuti dal suo ingresso in campo, Song gli serve un pallone in profondità e lui, come classico fare, partito sul filo del fuorigioco, in un 1 vs 1 con il portiere avversario, apre il piattone del piede destro e deposita la palla in rete! Fu così che, a tutti tifosi del calcio, in quel preciso istante scese una lacrimuccia dagli occhi:

Nelle successive 6 presenze, realizzò un altro gol, che lo portò così a 228 gol con la maglia della squadra di Londra. Non si poteva sognare un finale migliore per la carriera di Henry con la maglia dell’Arsenal. Ora finita la sua carriera da giocatore con la maglia del NY Red Bull, è tornato di nuovo a Londra per allenare l’U19 dei Gunners, e da un po’ di giorni gira una voce fuori dall’Emirates Stadium: il dopo Wenger potrebbe essere un certo Henry…lo conoscete?

 

Immagine principale tratta da sky.it


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