Quella che stiamo per raccontarvi è una storia vera. E’ la storia di sopravvivenza di Lale Sokolov e Gita Furman e del loro amore nato ad Auschwitz.
Lale Sokolov e Gita Furman sopravvissuti ad Auschwitz
Il tatuatore di Auschwitz, edito da Garzanti, è stato il romanzo d’esordio di Heather Morris. Il libro racconta la vera storia di Lale Sokolov, il tatuatore ebreo deportato ad Auschwitz al viene assegnato il compito di sostituire i nomi delle donne con una sequenza di numeri da tatuare sul loro braccio.
Un giorno tra l’esercito di donne deportate da tatuare c’è anche Gita Furman. Lale resta letteralmente rapito dallo sguardo di Gita, ma ella all’amore proprio non riesce a pensare. Lale piano piano riesce a farsi voler bene da Gita. Tra i due nasce un sentimento importante che tuttavia, per la loro sopravvivenza, devono assolutamente tenere nascosto.
Nel 1945, coi nazisti in fuga, Lale perde le tracce di Gita. A lungo la cerca invano. Dopo la liberazione, Lale decide di tornare in treno a Bratislava ed è alla stazione che, come per miracolo, ritrova il suo amore.
Lale e Gita così si sposano e si trasferiscono a Melbourne. Alla morte di lei, avvenuta nel 2003 Lale decide di raccontare la sua storia. Lui è uno dei pochi rimasti tra i sopravvissuti ad Auschwitz (morirà nel 2006). Così nel 2018 Garzanti pubblica “Il tatuatore di Auschwitz” dal quale poi verrà realizzata anche una serie TV.
Da “Il tatuatore di Auschwitz”
«Lale cerca di non alzare lo sguardo. Allunga la mano e prende il pezzo di carta che gli viene porto. Deve trasferire le cinque cifre sulla ragazza che lo stringe. Quando ha terminato, la trattiene per un braccio un attimo più del necessario e la guarda negli occhi. Abbozza un sorriso timido e sforzato e lei risponde con un sorriso ancora più timido. Tuttavia gli occhi di lei gli danzano davanti. Mentre li fissa, sembra che il suo cuore allo stesso tempo smetta di battere e ricominci per la prima volta, impetuoso, minacciando quasi di scoppiargli fuori dal petto. Lale abbassa lo sguardo verso il suolo che oscilla sotto i suoi piedi. Quando risolleva lo sguardo, lei non c’è più.»
(foto pubbliche siìus Facebook)