Castel Sant’Elmo a Napoli, tra storia e leggenda

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Castel Sant’Elmo sorge su un’altura (250 m s.l.m.) nella zona di San Martino, nel quartiere del Vomero e domina la città di Napoli con la sua possente struttura da fortezza medievale ed è il primo per estensione della città.

Come nasce Castel Sant’Elmo

Nello stesso sito, un tempo vi era una chiesa dedicata a Sant’Erasmo, da cui si presuppone, derivi il nome. Vede la sua origine nel 1275, durante il regno di Carlo I d’Angiò. All’epoca aveva la struttura di un Palatium castrum medievale denominato Belforte.

I lavori a Castel Sant’Elmo

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Roberto d’Angiò (Il Saggio) lo fece ampliare nel 1329, ordinandolo al reggente della Vicaria Giovanni de Haya, e quest’ultimo incaricò per i lavori Francesco di Vico e Tino da Camaino. Furono ultimati, poi,  da Balduccio de Bacza, sotto il regno di Giovanna I d’Angiò. Da quadrato, fortificato con mura sul lato frontale, divenne una pianta stellare con sei punte che sporgono di venti metri rispetto alla parte centrale e in luogo dei tiranti, con enormi cannoniere aperte negli angoli rientranti. Quest’ultima e definitiva modifica dovuta all’architetto Luigi Scriva per ordine del viceré don Pedro di Toledo lo consegna a noi come lo vediamo oggi.

Storia, assedi e turismo

Dei tanti assedi che ha subito nel corso dei secoli, ne son pieni i libri di storia. Preda ambita da tutti i conquistatori che a Napoli si sono avvicendati, e per la sua posizione strategica, e per l’importanza che ha sempre avuto la città di Napoli nel quadro geo politico del Mediterraneo. A noi interessa parlarvi del ruolo rilevante che ha nell’ambito turistico di questa città, si scorge da mare in lontananza, dai vari traghetti e navi da crociere che arrivano da ogni dove. Luogo e fucina di cultura per eventi importanti della città.

Dall ’interno della piazza d’Armi e dagli spalti si ha una vista incantevole del centro antico e del golfo di Napoli, dall’antica Partenope a Neapolis con la stretta feritoia di Spaccanapoli.

Affascina per l’imponenza delle sue mura, alte, spoglie, enormi; racchiudono storie e leggende di prigionieri, assassini, amori; ad osservarle, anche per pochi istanti, sembra di udire sibili agghiaccianti e urla acute. Alcuni suppongono che si tratta del sibilo del vento prodotto nelle grotte sottostanti, tuttavia questi misteri ancora oggi sono un arcano.

Lungo la Pedamentina, piccola scalinata che fiancheggia tutta la collina su cui si erge il castello, vagherebbe un fantasma vestito di bianco piuttosto allegro e scherzoso che si diverte a spaventare gli altri mentre esce ed entra dalle mura del castello. Alla fine della prima rampa della Pedamentina, vi è un vecchio cancello, qui le guardie reali uccidevano chi voleva assalire il castello e poi lasciavano i loro corpi nei sotterranei del castello, lauto pasto per gli abitanti del posto. Sembra che i loro lamenti e pianti echeggino e siano udibili da chi passa dinanzi.

Tra imponenza, storia e leggende, da lassù sovrastano la baia di Napoli.

Nella foto “Napoli s Elmo da Castel dell’Ovo 1040688” di LalupaOpera propria. Con licenza CC BY 3.0 tramite Wikimedia Commons.

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