I Templi di Paestum, capolavori della Magna Grecia

Immersi nella piana del Sele, nella Campania, i templi di Paestum rappresentano alcuni degli esempi meglio conservati di architettura magno-greca.

Fondati originariamente come Poseidonia dai coloni greci nel VI secolo a.C., questi imponenti monumenti riflettono la grandezza e l’influenza culturale dell’antica Grecia nel sud dell’Italia​.

Il Tempio di Hera, noto anche come la Basilica, si distingue per la sua maestosa struttura con colonne doriche che hanno resistito alla prova del tempo. Costruito circa nel 550 a.C., è dedicato a Hera, la dea della fertilità​. Accanto a questo, troviamo il Tempio di Nettuno, il più grande dei tre, erroneamente attribuito in passato a Poseidone. Le sue origini risalgono al 460 a.C., e la sua struttura imponente comprende una cella interna divisa in tre navate​.

Non meno affascinante è il Tempio di Atena, eretto intorno al 500 a.C. Su una piattaforma rialzata, questo tempio si presenta con elementi dorici, sebbene il pronao all’interno sia di stile ionico. La scoperta di numerose statuette di Atena in terracotta durante gli scavi ha confermato la dedica del tempio alla dea della saggezza​​.

Paestum non è solo famosa per i suoi templi ma anche per l’Ekklesiasterion, una struttura circolare utilizzata per le assemblee cittadine, testimonianza delle pratiche democratiche della città​​. Inoltre, il sito ospita il Museo Archeologico Nazionale, ricco di reperti e affascinanti tombe dipinte, tra cui spicca la celebre Tomba del Tuffatore, un unicum nel panorama dell’arte greca antica, che offre uno sguardo sulla vita oltre la morte​.

La tomba del Tuffatore

Il Tuffatore di Paestum è uno dei più enigmatici e famosi affreschi dell’antichità greca, scoperto nel 1968 in una tomba nell’area archeologica di Paestum. Questo affresco, unico nel suo genere, decora il soffitto della tomba, raffigurando un giovane atleta nel momento del tuffo. L’immagine è carica di simbolismo e è stata interpretata come una metafora del passaggio dalla vita terrena all’oltretomba​​.

La tomba, datata al 470 a.C., si distingue non solo per la sua rara rappresentazione pittorica ma anche per la qualità dell’esecuzione. L’affresco mostra il tuffatore che si lancia da una piattaforma, simboleggiando il passaggio da una fase della vita all’altra, una visione che riflette le credenze dell’epoca sulla morte e sull’aldilà​​.

L’interno della tomba è decorato anche con scene di un simposio, una tipica festa greca dove i partecipanti discutevano di filosofia e politica mentre consumavano vino. Queste scene aggiungono un ulteriore livello di contesto sociale e culturale all’affresco del tuffatore, evidenziando l’importanza delle relazioni e della comunità nella cultura greca​​.

Oggi, il Tuffatore di Paestum è esposto al Museo Archeologico Nazionale di Paestum, dove continua ad attrarre l’attenzione di studiosi e visitatori, affascinati dalla sua bellezza e dal suo mistero. La tomba e il suo affresco rimangono un punto di riferimento fondamentale per gli studi sulla morte e i rituali funerari dell’antica Grecia, offrendo uno sguardo unico nelle credenze e nelle espressioni artistiche di un’epoca lontana.

L’area archeologica di Paestum rimane un luogo di straordinario interesse storico e culturale, attraendo visitatori e studiosi da tutto il mondo per ammirare queste meraviglie dell’antichità, splendidamente conservate nel cuore della Campania.

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