Attraversando il Vallo di Diano si giunge a Teggiano, antica città di Tegia, chiamata poi Tegianum dai romani. Furono ritrovati anche alcuni resti di mura megalitiche.
Nerone trasformò questa città in colonia; Alarico la distrusse nel 410 a.C. e nel IV secolo d.C fu chiamata Dianum e successivamente Diano, termine derivante da un tempio dedicato a Giano.
Nella parte superiore ritroviamo un castello angioino in cui si riunivano i baroni che congiuravano contro Ferrante d’Aragona, come riportato dalle testimonianze di Camillo Porzio e dal Summonte.
Antonello Sanseverino radunò i baroni ribelli dai quali richiese che fosse firmata su una pergamena il loro impegno.
Tra questi ricordiamo il principe di Altamura, il gran contestabile Pirro de Balzo, il principe di Bisignano ed il gran camerario Girolamo Sanseverino.
Scoperta la congiura, dopo aver assediato il castello, il re stabilì con Antonello Sanseverino un dignitoso riscatto riconoscendogli un esilio insieme alla sua famiglia.
La famiglia Macchiaroli fece ampliare la struttura del castello modificando le sue caratteristiche.
Inizialmente il castello era costituito da quattro torrioni mentre oggi presenta solo alcuni resti del maniero e della sua originale struttura.