In questo luogo originariamente esisteva un antico tempio romano anche se gli storici sostengono con certezza che si trattasse di un edificio longobardo del IX secolo.
Il Giustiniani mise a confronto le varie fortezze costruite in quell’epoca, il Piscopio e la Vicaria di Napoli. Da questo si dedusse che il Castello di Caivano venne costruito all’inizio del VII secolo per ordine del re Teodorico.
Il palazzo conserva ancora un portale in marmo bianco su cui sono incisi simboli agrari della regione Campania tra cui la canapa.
Nella prima metà del XVI secolo la fortezza venne ampliata, costruendo un piano superiore, ricco di affreschi e decori.
Ancora oggi è possibile accedere alla torre di vedetta di tre piani.
Nel XVII secolo la tenuta passò a Giovanni Angelo Barile, ospitando il vicerè spagnolo di Monterev e sua moglie.
Nel 1638 si scatenò una rivolta condotta da due sacerdoti: Antonio e Bernardino Mucione per porre fine alle ingiuste imposizioni del duca Francesco Barile.
Anche il popolo si ribellò durante i moti di Masaniello, per poter parteggiare a favore del vicerè. Il castello subì alcuni danni.
Nel 1672 la famiglia Spinelli, marchesi di Fuscaldo ottennero la proprietà e solo nel 1927 fu restaurato e divenne sede municipale.