A chi giungeva dal porto a Pompei attraverso la rampa della via Marina, porta di ingresso in città, c’era un sedile, dove una donna dal nome greco, Attica, faceva le sue esplicite offerte al viandante, magari appena arrivato da mesi a bordo delle navi: “Chi qui si siede legga ciò prima di ogni altra cosa: Chi ha voglia di fare l’amore chieda di Attica; costa sedici assi”.
L’asse fu la prima moneta romana. Era bronzea e da un listino di una taberna pompeiana, fissato sul muro dal calore dell’eruzione del 79 d.C. con un asse si potevano acquistare 500 gr di grano o un quarto di vino comune o mezzo chilo di pane o entrare alle terme.
Un’asse valeva più o meno sui 50 cent di euro attuali e quel “dono di amore” di Attica oggi, sarebbe equivalso, quindi, ad 8 euro.
(testo a a cura di Enzo Longobardi, In bici nel tempo)