San Leucio, una frazione di Caserta nota anche come Castello situate sulle pendici del monte da cui prende il nome. Esisteva una chiesa in onore del Santo di cui oggi non vi sono tracce, nato ad Alessandria d’Egitto e morì su una terra del conte di Benevento.
La fabbrica tessile di San Leucio
Intorno al 1773 fu installato a San Leucio un setificio per volontà di Ferdinando IV di Borbone. Fu costruita una tenuta privata alla vista del meraviglioso bosco appartenente al Parco reale di Caserta. Furono inserite anche diverse specie di animali ed il parco venne adibito a riserva di caccia.
Il sovrano si trasferì in questa tenuta in seguito ai tanti dispiaceri subiti da parte dello stato e della sua consorte. Manifestò una particolare cura per questa colonia.
Affidò a Gaetano Filangieri la realizzazione di una nuova riforma sociale per questo centro proposte da Bernardo Tanucci. Queste leggi sancirono l’educazione pubblica, la buona fede ed il matrimonio tra persone dello stesso ceto sociale.
Ferdinando IV impose l’istruzione obbligatoria e furono aboliti i testamenti, riconoscendo il diritto di successione solo ai figli. Maschi e femmine avevano gli stessi diritti e ciascun operaio donava parte del suo guadagno alla cassa di carità.
Fu realizzata l’arte tessile derivata da un’antica tecnica nata in Cina dove ebbe inizio con la coltivazione del gelso nel 2800 a. C.
Il laboratorio artigianale di San Leucio si distinse nella sua arte della seta in molti paesi.
Questo tipo di manifattura ebbe termine nel 1843 quando, con l’annessione del Regno di Napoli a quello d’Italia, tutti i beni passarono allo Stato.
Le manifatture vennero affidate ad industrie private che ancora oggi sfruttano gli antichi telai.