La Maratona di Cork


La Maratona di Cork, del primo giugno 2025, mi ha letteralmente colto di sorpresa. Ero in viaggio in Irlanda e la domenica mattina ero lì in città ed ho scoperto che si correva a Cork, con tre gare: 10 km, 21 km e 42 km. Il clima era ideale per correre: temperatura tra i 12 e 16 gradi, considerando la partenza alle h 8.15 e l’arrivo dopo le h 11 (per la maggior parte dei podisti).

Una città viva e colorata

Cork è una città variopinta, attraversata da un fiume, con un lato in collina, un centro storico carino e moltissimi studenti universitari. A partecipare sulle tre distanze ci sono stati circa 28.000 atleti. In realtà molti di più, se consideriamo la vivacissima partecipazione degli spettatori, che hanno sostenuto gli atleti per l’intero percorso. “Well done!” era l’incitazione più comune, un po’ come il nostro “Bravi!”.

Tra sport e festa

Bella la medaglia finisher della 42 km. Non mancavano runners molto competitivi, armati di super scarpette come le Nike Vaporfly 3, tra le altre. Un partecipante mi ha detto di aver corso in 3 ore nette, descrivendo il percorso come “non facile”. Un mese prima, in un’altra maratona, aveva impiegato 2h53min. Tuttavia, aveva anche scelto di godersi la gara senza tirarla al massimo.

Celebrazioni e momenti intensi

Fine gara festoso, con atleti stranieri a bere e ballare nei pub con musica dal vivo, e qualcuno persino nella chiesa di San Pietro e Paolo, a rendere grazie, nella cattolica Irlanda. In particolare, il gruppo più energico era una comitiva di polacchi emigrati in Irlanda, instancabili nel bere e ballare dopo la gara.

Emozione e riflessione

Correre resta un dono ed io, fermo causa infortunio da tempo, orfano della corsa da oltre un anno, mi sono emozionato a guardare. Leggendo il giornale il giorno dopo l’evento, ho scoperto che Shannon, ragazza di 26 anni che faceva la 21 km, si è sentita male sull’arrivo, e tristemente è deceduta in ospedale. Tornato in Italia ho appreso che un atleta di Arzano, Giovanni Francier, compagno di tante maratone, ci ha lasciato giorni fa per un’aritmia cardiaca congenita. Nell’offrire i miei rispetti alle famiglie di entrambi, tengo stretto il loro ricordo ed il dono della corsa.

La Maratona di Cork mi ha davvero sorpreso, nella sua allegria e nelle riflessioni sulla fragilità di tutti noi appassionati.

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