Si ritiene che la città di Solopaca fosse un antico feudo appartenuto ai Sanframondo e successivamente alla famiglia dei Leonessa.
Viene riconosciuta dai documenti dell’XII secolo come l’antica Surupaca.
Il comune era una piccola frazione della città di Telesia, dopo che quest’ultima venne distrutta durante il terremoto del 846-848 d.C.
Si giunge a Solopraca attraversando il fiume Calore grazie ad un ponte che sostituì il ponte sospeso di Maria Cristina distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale.
Divenne feudo del duca Lupo de’ Sangro ed infine nel 1860 del duca Casalenda.
Ci sono pervenute antiche mura in opus reticulatum di un tempio romano chiamato “Casa delle Fate” e rovine di pavimenti in mosaico.
Nella zona periferica del paese, nel santuario della Madonna del Roseto, è conservata una statua in legno della Vergine.
Vi nacque Stefano Cusani che ottenne la cattedra di filosofia a Montecassino, accademico pontaniano e morì a Napoli.
La città celebra il Festival dell’uva di Solopaca, un’antica tradizione del XVII secolo in onore della Madonna Addolorata per esprimere un segno di devozione per l’abbondante produzione.
Durante questo evento sfilano anche numerosi carri simbolici rivestiti di uva, organizzati dalle associazioni locali.