Molti ciclisti che vogliono fare il giro della Costiera Amalfitana partono in macchina e parcheggiano a Castellammare di Stabia oppure ad Agerola (si può trovare parcheggio gratuito).Io non avevo voglia di caricare la bici e di guidare da solo.
Inoltre temevo il traffico di ritorno verso Napoli.Così ho scelto di partire direttamente in bici, domenica scorsa.
La mia meta era Salerno, da dove avevo intenzione di prendere il treno regionale per tornare a Napoli.Il treno è dotato di carrozza bici ed il biglietto costa €5.50.
Il cielo era molto nuvoloso, quasi plumbeo, ed era prevista pioggia per le h 14.Dunque volevo arrivare poco prima.
Il bello di essere da soli è potersi permettere di essere in ritardo, di procedere al proprio ritmo, lento o veloce che sia.Così mi sono trascinato fino alle h 9.45.
Il cielo coperto è ideale, poiché ho la pelle chiara e non posso prendere sole, ma anche perché c’è meno traffico in Costiera.Ho impiegato solo 5 minuti di traffico per uscire dalla città da Corso Umberto.
Le strade di Napoli Est sono poco affollate di domenica.Splendido il passaggio a Portici attraversando il Palazzo Reale dei Borboni.
Anche se i sampietrini si fanno sentire, così come la pietra lavica sconnessa fino a Pompei.I palazzi e le ville del Miglio d’Oro sono affascinanti nella loro bellezza decadente.
Sosta caffè a Castellammare.La strada per Vico Equense è liscia, scorrevole e offre i primi scorci sul mare e sul Vesuvio visto da dietro, rispetto a Napoli.
Questa strada è molto frequentata dagli sportivi, e io ho il ricordo di tante gare di corsa fatte lì, tra le quali le 21km Castellammare-Sorrento e Stabiaequa.C’è una prima salita verso Vico Equense, poi una seconda più ripida da Piano di Sorrento verso i Colli di Sant’Agnello.
Qui il Garmin mi ha fatto prendere una scorciatoia, un viale privato, molto ripido, che mi ha messo alla prova.Subito dopo (siamo a circa 45km) inizia la discesa verso Positano.
Faccio una sosta brevissima sotto un pino, per sentire il suono del silenzio rotto solo dal canto degli uccelli.Finalmente il panorama si apre verso l’isola dei Galli e a perdita d’occhio verso Capri.
In discesa vado piano, per tenere bene la videocamera.Consapevole che la Costiera è pericolosa, anche per i sorpassi azzardati dei motociclisti, che possono invadere la corsia opposta.
Attraverso Positano, notando la Pistrice, simbolo del paese e della Costiera, metà Cane, metà Sirena.Positano è sempre molto frequentata e questo si nota anche dal gran numero di barche a mare.
Passo da Praiano, più tranquilla, fine.Qui la creatura mitica che viene celebrata è la Volpe Pescatrice.
Finalmente raggiungo Amalfi, dopo circa 70km. È affollata, ma sempre magica, con la fontana freschissima, alimentata dalle acque dei Monti Lattari.Bar per la sosta: Pansa.
Dolci molto graditi.L’ho scoperto come sponsor di gare di Trail e qualche rara volta ho vinto un suo premio di categoria.
La strada prosegue tra Atrani, Minori (resisto alla tentazione di fermarmi da Sal de Riso) e Maiori.Queste ultime sono collegate dal Sentiero dei Limoni, inoltre si può risalire da entrambe a piedi, fino a Sambuco, vicino Ravello.
La salita da Maiori fino ad oltre Cetara (auguro alle Alici locali di nuotare lontano e non finire Colate) è più lunga di quanto ricordassi.La pioggia, lei sì, puntuale, mi rinfresca.
Passo da Vietri apprezzando sia il panorama che le maioliche a muro.Arrivo a Salerno da dei cavalcavia sopraelevati che sembrano arditi visti dall’alto.
Dal basso non sono se giudicarli follie o meraviglie di cemento armato simili a montagne russe.Prima di prendere il treno mangio l’ultimo dolce (pasticceria Romolo) e mi chiedo se ho mangiato più di quanto consumato in questi 100km.
Arrivato alla stazione scopro un lieto fine.Una ragazza gentile mi offre un passaggio in auto, con la bici, fino a Napoli.
Voi avreste rifiutato?https://youtu.be/x2RZytJF6Os