Piazza del Plebiscito – la piazza di Napoli

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Piazza del Plebiscito è circondata da monumenti importanti per storia e bellezza come la Basilica di San Francesco di Paola, Palazzo Reale, Palazzo Salerno, Palazzo della Prefettura – incastonata tra la certosa di San Martino e Castel Sant’Elmo visibili dalla piazza –  e l’adiacente Teatro San Carlo, Galleria Umberto I e il Maschio Angioino.

Oggi possiamo definirla la piazza di Napoli per la maestosità del luogo, per i monumenti che abbraccia, l’ampiezza e le vedute che si possono scorgere dal sito.

Per secoli è stato un piazzale irregolare dove si svolgevano le feste popolari attorno alle cosiddette macchine da festa che erano innalzate periodicamente da grandi architetti come Ferdinando Sanfelice e Francesco Maresca.

Dal Seicento fu lentamente sistemata in vista della costruzione del Palazzo Reale opera di Domenico Fontana e dalla metà del Settecento ci furono interventi più radicali attuati dagli architetti che seguivano i lavori del Palazzo Reale.

Cambiò completamente volto all’inizio dell’Ottocento in età napoleonica. I monarchi francesi vollero che fosse completamente ridisegnato e ripensato l’assetto della piazza, demolendo due edifici religiosi che ne limitavano lo spazio quale: la chiesa di San Luigi di Palazzo e la chiesa di Santo Spirito. Al loro posto furono costruiti palazzi di stato a incorniciare l’emiciclo in pietra lavica e marmo voluto da Gioacchino Murat, su disegno di Leopoldo Laperuta.

Fino all’eruzione vesuviana del 1631 aveva ospitato la Fontana del Nettuno, vi tornò nel 1885 in occasione dell’inaugurazione del nuovo acquedotto del Serino, in seguito smontata. Riapparirà cento anni più tardi nel 1985 in occasione del centenario dell’acquedotto e poi di nuovo tolta. Oggi è possibile ammirarla in Piazza del Municipio prospiciente Palazzo San Giacomo.

Il nome attuale fu definito il 21 ottobre 1860 e cambiato, da Piazza del palazzo Regio a Piazza del Plebiscito, ove un plebiscito aveva decretato l’annessione del Regno delle due Sicilie al Regno di Sardegna.

Un lungo periodo di oblio avvolse questa piazza, quando un’ordinanza comunale scellerata la adibì a parcheggio pubblico, deturpandone la bellezza, grazie anche ai lavori della Linea Tranviaria Rapida verso la fine degli anni ottanta.

Solo grazie alla riforma bassoliniana nel 1994 in occasione del vertice del G7, fu restituita alla città e al mondo nella sua interezza e splendore. Da allora è scenario di avvenimenti importanti di rilevanza nazionale, dai comizi elettorali a concerti musicali o cerimonie nazionali. Inoltre ogni anno nel periodo natalizio sono installate opere d’arte contemporanea.

Una piazza storica e monumentale come questa non poteva non avere una sua leggenda.

Si narra, infatti, che ai tempi della Regina Margherita di Savoia, vi era l’usanza che un prigioniero era condotto alla porta del Palazzo Reale bendato, e gli fosse richiesto di attraversare lo spazio tra le due statue equestri che si trovano al centro della piazza, cioè Carlo III di Borbone e Ferdinando I delle due Sicilie.

La difficoltà dell’impresa l’ha tramandata a noi, e ancora oggi molti turisti si cimentano nell’impresa.

foto fonte : http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/de/deed.en

 

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