Rocche e castelli delle Marche, un viaggio tra storia e leggenda


Marche – Un viaggio indietro nel tempo. E’ quello che si può fare visitando alcune delle tante fortificazioni disseminate nel territorio marchigiano

Le Marche sono una Regione ricca di rocche, castelli e borghi cinti da mura, che costituiscono un immenso patrimonio storico, artistico e culturale. Una delle prime fortezze erette é la Rocca Malatestiana. Edificata da Matteo Nuti per volere di Sigismondo Malatesta, signore della città di Fano, fra il 1438 e il 1452, è di forma quadrangolare con torrioni ai fianchi. La più famosa, invece, è la Rocca di Gradara, quella che la leggenda vuole da sfondo al tragico amore tra Paolo e Francesca, moglie di Gianciotto Malatesta, fratello di Paolo, cantato da Dante nella Divina commedia. Costruita attorno al 1150 dalla famiglia dei De Griffo in una posizione strategica e con una vista mozzafiato, se durante il periodo medioevale la fortezza è stata uno dei principali teatri degli scontri tra le milizie fedeli al Papato e le turbolente signorie marchigiane e romagnole, oggi è teatro di eventi museali, musicali ed artistici. Nel centro di Pesaro spicca la mole di Rocca Costanza, eretta nella seconda metà del Quattrocento dalla potente signoria degli Sforza; progettata da Luciano Laurana ha pianta quadrata, torri cilindriche e un ponte che scavalca l’ampio fossato.

Il sodalizio tra il Duca di Urbino Federico da Montefeltro e l’architetto senese Francesco di Giorgio ha lasciato nel marchigiano mirabili realizzazioni di architettura militare, oggetto dell’ultima creazione firmata Confcommercio Marche Nord, l’Itinerario delle Rocche, ampiamente illustrata da Marchenews24.it. Alcune di queste rocche sono andate distrutte o smantellate, altre rappresentano le realizzazioni più significative del Martini e del suo ingegno.

A Sassocorvaro sorge la Rocca Ubaldinesca, che, ridisegnata nel 1475 su un impianto del 1060, si distingue per la forma a tartaruga.  A Montecerignone la fortificazione, strutturata su tre pianui, é detta addirittura “Rocca e Casa”, per sottolinearne l’importanza. La Rocca di Mondavio, costruita per commissione di Giovanni della Rovere, risale con ogni probabilità alla fase più tarda dell’attività del progettista toscano, probabilmente al decennio 1482-1492. La costruzione rimase incompiuta per il ritorno dell’architetto Francesco di Giorgio Martini nella natia Siena e per la successiva concomitante morte sia del committente Giovanni della Rovere sia dell’architetto.

Nel Montefeltro tutti i paesi sfoggiano un castello. Frontone ne vanta uno sorto a sorveglianza del territorio che i romani attraversavano per raggiungere l’Adriatico.A Piandimeleto c’é il castello concesso in feudo da Papa Gregorio IX ai conti Oliva; a Belforte dell’Isauro quello edificato nel tardo medioevo su un precedente insediamento Longobardo. A Piobbico il Castello Brancaleoni , la cui costruzione è iniziata nel 1200 come fortezza, ha finito per assumere nel corso degli anni, l’aspetto e la leggiadria di un palazzo rinascimentale, ricco di affreschi e stucchi.

Scendendo nella Provincia di Ancona, a Senigallia si trova la Rocca Roveresca, uno dei monumenti più importanti della Regione, articolato in due rocche, l’una inglobata dentro all’altra. Altro importante esempio di architettura militare  é la Rocca di Offagna, eretta per volere degli anconetani fra il 1454 e il 1456 contro la vicina Osimo. Si presenta come un massiccio quadrilatero con mastio centrale, posto in posizione dominante su una rupe tufacea, anch’essa fortificata. A Falconara il Castello di Rocca Priora, eretta a partire dal XIII secolo, presenta ancora le strutture medievali: la pianta è di forma ellittica, delimitata da alte mura con tre torri allineate e circondata da un fossato. Nell’entroterra Corinaldo vanta un cinta muraria, tra le più complete e meglio conservate della Regione. Ad Arcevia, in frazione Loretello, sorge l’omonimo castello del 1200, le cui mura esterne sono tuttora percorribili con camminamenti.

Alcuni tra i castelli più belli della Regione si trovano in provincia di Macerata. A Tolentino appare il Castello della Rancia; nel luogo sorgeva già nel XII secolo una fattoria-granaio fortificato, che tra il 1353 e il 1357 venne trasformato nel castello attuale per volere dei Da Varano, Signori di Camerino. Si presenta come un edificio di forma quadrangolare composto da una cinta merlata rafforzata da tre torri angolari. Da Tolentino é facile raggiungere la Rocca di Urbisaglia è una fortificazione militare dell’inizio del Cinquecento, costruita inglobando resti di precedenti strutture medievali; ha pianta trapezoidale, con il fronte più esteso rivolto verso l’esterno, al fine di meglio proteggere il castello in caso di attacco. A Caldarola si trova il Castello Pallotta, che conserva ancora intatta la cinta muraria, il cammino di ronda, le merlature guelfe ed il ponte levatoio. La Rocca Borgesca, è un imponente fortificazione di Camerino, che venne fatta erigere a da Cesare Borgia su disegno di Ludovico Clodio nel 1503 per controllare la città dal versante sud-ovest: i torrioni cilindrici e il possente mastio sono begli esempi di architettura militare del primo Rinascimento.
In provincia di Fermo il Castello Moresco sorge sulla sommità di un colle, in posizione suggestiva; le sue prime notizie risalgono al 1086.

Nell’ascolano si affaccia l’imponente Forte Malatesta un’opera fortificata di difesa urbana della città di Ascoli Piceno, costruita nel 1349 da Galeotto I Malatesta e ristrutturata nel 1500 da Antonio Sangallo il Giovane su incarico di Papa Paolo III Farnese: possiede una pianta stellata di forma irregolare e un mastio ottagonale. Acquaviva delle Fonti, invece, conserva una cinta muraria e una maestosa fortezza, dichiarata monumento nazionale dal 1902. Castel di Luco é una fortificazione che si eleva nel territorio comunale di Acquasanta Terme e che conserva intatto il suo aspetto medievale, particolarmente originale per la sua forma ellittica; attualmente  è sede di una struttura ricettiva.  La Rocca di Arquata del Tronto è una fortezza medioevale eretta come caposaldo preposto al controllo del territorio, con funzioni tattiche e difensive: ha mura merlate, torrione e mastio. Secondo la tradizione popolare la Rocca di Arquata fu la residenza della regina Giovanna d’Angiò, negli anni compresi tra il 1420 ed il 1435; la leggenda vuole anche che il fantasma della sovrana si aggiri, ancora oggi, all’interno della fortezza.

A cura di Marina Denegri

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