Uno sguardo al passato: gli scavi di Pompei


Pompei è un luogo magico. Il suo sito archeologico conserva i resti dell’antica città romana di Pompeii, città che fu sepolta dalla lava durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C..
Visitarla è un’esperienza tanto emozionante quanto suggestiva, è un posto che tutti dovrebbero vedere almeno una volta nella vita.

Un po’ di storia

La città di Pompei fu fondata attorno all’ VIII secolo a.C. dal popolo degli Osci.
Questa popolazione si insediò in 5 diversi villaggi, tutti alle pendici del Vesuvio e non molto lo tanti dal fiume Sarno, che era allora navigabile.
Pompei all’epoca era un centro commerciale di notevole rilevanza, il territorio era infatti obiettivo delle campagne espansionistiche sia dei Greci e degli Etruschi inizialmente, e poi anche dei Sanniti.
Sono proprio i sanniti infatti a consentire alla città di avere un grande sviluppo urbanistico.

Poi nel 290 a.C. anche questo territorio, come accade per tutta l’attuale regione della Campania, fu conquistato da parte dei romani. Il Mediterraneo allora era sotto il controllo di Roma; qui le merci circolavano liberamente e Pompei esportava grandi quantità di vino e di olio, per i quali era molto famosa.

Scavi di Pompei

L’eruzione del 79

Il 24 agosto del 79, il Vesuvio inizio ad eruttare violentemente. Non si hanno certezze in merito alla data, ma gli studiosi l’hanno collocata a quella giornata di fine agosto.
Ciò che è certo è che fosse estate e che nei giorni antecedenti all’eruzione fossero state avvertite delle scosse di terremoto, a cui però nessuno aveva dato molta importanza dato che erano frequenti in quelle zone.
La notte prima della tragedia invece, si avvertì una scossa fortissima che già recò molti danni agli edifici.
Al mattino seguente tutti poterono notare una grande nube nera, e già iniziava a cadere della cenere.

A quel tempo i romani credevano che il Vesuvio fosse semplicemente una montagna, e i terremoti che si avvertivano di tanto in tanto non venivano considerati una manifestazione dell’attività del vulcano, ma piuttosto un segno divino inviato dagli Dei per riportarli sulla retta via.

Quando quella giornata di fine agosto il Vesuvio inizia ad eruttare, una colonna di rocce, fumo e gas alta più di 3 km si innalza al cielo, e quando ricadde sul suolo causò una pioggia di detriti su tutta l’area circostante.
Non solo quindi le vicine Pompei ed Ercolano vennero distrutte e seppellite, ma vittime dell’eruzione furono anche le altre città limitrofe come Stabia ed Oplonti.

In pochi attimi si diffuse il caos. La gente provo a salvarsi, ma fu tutto inutile. Cenere e rocce si accumulavano ovunque, i tetti e le strutture iniziavano a crollare. Della fiorente Pompei rimase solo un manto lavico spesso 3 metri che cementificò gli abitanti e distrusse ogni forma di vita.
I calchi di gesso oggi visibili presso gli scavi sono la sconcertante testimonianza di come morirono gli abitanti della città.

Scavi di Pompei, il sito archeologico oggi

Quelli degli scavi di Pompei sono tra i siti archeologici più visitati al mondo e, contando circa 3 milioni di ingressi all’anno.
Ciò che li rende tanto magnifici non è solo la loro estensione, ma anche l’immagine che riescono a dare della città antica e della sua struttura urbana, che sono rimaste congelate e intatte nel tempo.

È possibile tutt’oggi ammirare degli edifici privati che ancora conservano le loro decorazioni originali. Tra queste Villa dei Misteri, la Casa di Venere, la Casa del Fauno e altri.

Anche alcuni grandi edifici pubblici sono in un eccezionale stato di conservazione. È possibile visitare il Foro, la Basilica, le Terme, il Teatro Piccolo e la Palestra Grande.

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