La scoperta della Villa, avvenne in epoca borbonica e ripresero i lavori nel XX secolo. Attraverso uno straordinario portico, composto da due colonne bicolore, si entra nell’atrio tetrastilo ionico. Al centro ci sono il compuvium, sorretto da quattro colonne sulle cui sommità sono visibili quattro leoni. L’impluvium era utilizzato per la raccolta dell’acqua piovana. Di profonda finezza è il pavimento tassellato a fondo bianco, con tessere nere a forme geometriche. Sulle pareti sono presenti quattro centauri e pelli scuoiate si pantere. La scala conduceva al piano superiore occupato dalla servitù.
Il Lararium, dedicato alle divinita domestiche, due lastre di tufo che fungevano da base al forziere della casa, ed un ambiente decorato con anfore, uccellini e un paesaggio marino su cui poggia una Sfinge.
Vicino all’ingresso sono presenti dei graffiti che ritraggono bambini e passerotti. Da un cunicolo si accede alla cucina, composta da un focolare a quattro archi ed una piccola vasca. Nella zona termale vi è una vasca quadrata, utilizzata per i bagni freddi. Le pareti sono dipinte in rosso pompeiano. Vi è raffigurato Perseo che mostra la testa di Medusa dopo la sua uccisione. Il caldarium presenta una doppia parete composta da tubi di terracotta comunicanti tra loro che servivano per la circolazione dell’aria calda. Al centro è collocato un basamento circolare su cui veniva posto una caldera per il riscaldamento. All’esterno vi è il viridarium, un grande giardino circondato da un’affascinante peristylium, ed al centro vi è la natatio, una piscina lunga ben trenta metri.