Ancora sul “caso Sarno”. Il nuovo “caso Coroglio” – Terza puntata

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I DINAMICI SFIGATI DI BAGNOLI
“LE INDAGINI DELL’ISPETTORE VARRIALE”

un’opera di AMEDEO CARAMANICA
distribuita da Magazine Pragma

UN OMAGGIO AGLI INFATICABILI POLIZIOTTI DI PERIFERIA – GIALLI POLIZIESCHI

I casi e i personaggi sono completamente inventati, ogni riferimento a persone o cose è del tutto casuale.
Riproduzione Vietata, ogni abuso sarà perseguito a norma di legge

Le puntate precedenti: 1 – 2

TERZA PUNTATA

Ancora sul “caso Sarno”. Il nuovo “caso Coroglio”.

Intanto arrivarono in ufficio. Subito venne incontro ai due funzionari di polizia, Pasquale Scimone, il poliziotto di piantone. <<Dottò, dottò, a Coroglio quaterna secca per tutte le ruote: 1-‘a spiaggia; 47 – ‘a morta; 78 – ‘a bella figliola che è morta; 53 – ‘’o viecchio ca l’ha truvata …>>

<< Pascale Scimò, ma tu solo a una cosa pensi sempre?>>

<<Duttò, ma se mi hanno messo a fare il ricevitore dei casi polizieschi, che faccio? Li lascio passare? Li lascio agli altri? Ovviamente il caso che capita io lo stoppo, lo fisso, lo studio, faccio i numeri, tento la fortuna, eh!>>

<<E accusì addiventi sempre più scemo appresso ai numeri … >>

<<Voi, comunque, non vi scordate di farmi il resoconto del caso di Bagnoli …>>

<<Lo faccio io, Ispettò, intervenne la Manna. Il caso di Bagnoli? È presto detto: un uomo, caduto da un palazzo, morto spiaccicato a terra …>>

<<Benissimo, ispettrì! Che bel terno secco per Napoli! 47- il morto; 56 – la caduta; 70 – il palazzo! Telefono subito all’agenzia …>>

<< Questo è proprio fissato, Manù! Vieni, andiamo in ufficio.>>

In ufficio i due, per prima cosa, misero in moto il giovane vice ispettore, Franco Ruotolo, esperto d’informatica, consegnandogli il computer portatile dell’imprenditore suicida. Poi, mentre la Manna restò con circospezione a rubare qualche coccola al Ruotolo, di cui, come sappiamo, era segretamente innamorata in barba ai regolamenti, l’ispettore cercò di sapere in giro qualche notizia più approfondita del “caso Coroglio”, ma stranamente trovò le bocche quasi cucite. Solo qualche bisbiglio a denti stretti, in cui quasi tutti dicevano:” Stavolta c’è invischiato uno di noi!” Ma chi? Nessun nome … Ordine del Vice Questore, che era a Coroglio con l’ispettore Calopreso.

Allora, visto che non poteva sapere altro, tossendo e parlando forte tra sé, raggiunse i due piccioncini, che ovviamente alla voce del capo si staccarono, e subito il sovrintendente Ruotolo cominciò a smanettare sul computer, mentre la Manna cominciò a scartabellare le carte sequestrate dell’imprenditore di Bagnoli, aiutata da quel momento anche dallo stesso ispettore superiore. Dopo un buon quarto d’ora, però, per quante ricerche facessero, Ruotolo sul computer e loro due nei documenti cartacei, riuscirono a raggiungere un solo risultato: che un anno prima le banche gli avevano tolto ogni fido e, nonostante fosse al verde, lui aveva continuato l’attività con tutti i suoi dipendenti almeno per altri dieci, undici mesi …

<<E come poteva fare se era al verde? >> si chiese subito la Manna.

<<Probabilmente con soldi presi a usura>> fu la risposta dell’ispettore superiore, e proseguì. <<… Ma dell’usuraio nessuna traccia?>>

<<Già. Manco un indizio neppure sul computer, Ispettò…>>, rispose Ruotolo.

<<E ti pareva! E mo’ si scoprono o lasciano tracce questi maledetti!>>, commentò sdegnato l’ispettore superiore.

<<Intanto pure il dottore, se non sbaglio – sottolineò la Manna – ha rilevato che a occhio e croce sul corpo non ci fossero segni particolari di violenza. È ovvio pensare, quindi, che, preso dalla disperazione, il poveretto abbia voluto farla finita e basta …>>

<< Eh, sì! Pare proprio che sia stato un gesto volontario … Ma mi resta l’amaro in bocca … Manue’, dobbiamo scavare a fondo … Il caso non mi persuade … >>

<< Certo, scaviamo a fondo, Ispettò! Ma dove? >>

<<Dove? E ve lo devo dire io? Chiediamo a conoscenti, operai; esaminiamo più minuziosamente le carte; facciamo qualche puntatina alla banca … Voglio vederci chiaro insomma … >>

Ma improvvisamente da Coroglio arrivarono l’ispettore ordinario Calopreso, il Vice Questore, il dottor De Blasi, e la dottoressa Nappi; tutti con un diavolo per capello.

Appena giunto in caserma, il Vice Questore, infatti, chiamò il piantone con voce imperiosa: <<Scimone! …>>

<< Comandi, dottò!>>

<<Chiamami subito l’ispettore Varriale …>>.

L’ordine fu subito eseguito e in men che non si dica l’ispettore superiore fu nell’ufficio del gran Capo.

Credendo che il Vice e la dottoressa del “p.m.” volessero essere ragguagliati sul caso del suicida di Bagnoli, dopo lo spulcio delle carte, in due parole li mise al corrente del fatto, concludendo che probabilmente si era trattato solo del solito caso di suicidio di un imprenditore tartassato dalla crisi economica in corso.

<<Meno male, Varrià, almeno un caso che non ci dà eccessivi grattacapi …>>

<<Già – aggiunse la dottoressa Nappi – un suicidio che, sì, ci può dispiacere, ma mi pare un caso facilmente abbordabile, come ho potuto constatare pure io nel mio sopralluogo …>>

<< Però, come le dicevo a casa del suicida, mi lascia l’amaro in bocca, dottore’, sia che si tratti di suicidio per debiti dovuti alla maledetta crisi, sia per la costrizione da parte di qualche figlio di buona donna, per non dire un’altra parola, che abbia usato una brutale violenza per farsi giustizia.>>

<<Ispettore Varriale, come le dicevo a casa della vittima – replicò la p.m. – a noi spetta indagare e nel caso consegnare alla giustizia i delinquenti, non fare i processi alla politica o far sparire per magia la malavita.>>

<<Giusto, aggiunse il Vice Questore aggiunto. Perciò per il momento lascia perdere questo caso e cerca di dare una mano a Calopreso, perché a Coroglio abbiamo una gatta da pelare forse ancora più grossa, un omicidio in cui pare sia invischiato il figlio del nostro sovrintendente Lo Presti …>>

<< Lei che dice, dottò? Il giovane Marco? Marcolino?>>

<<Marcolino, Marcolino…>>

<<Eppure mi aveva promesso di stare alla larga dai guai, invece mo’ si è “’nguaiato” mani e piedi. Cose da pazzi!>>

<<Quello lo farà morire di crepacuore “a “quel povero padre!>>, s’intromise la Nappi.

<<Povero sovrintendente!>>, commentò l’ispettore, però subito aggiunse: «Ma siamo proprio sicuri che sia stato lui?>>

<<E proprio questo dovete appurare voi due, tu e Calopreso, – riprese il dottor De Blasi. Affida il caso del suicida di Bagnoli alla Manna, e tu occupati in prima persona del “caso Coroglio”.>>

<< Solo alla Manna?>>

<<Perché credi che non sia all’altezza?>>

<<No, per carità, certamente è all’altezza. Ma il suicidio volontario non mi convince molto, come dicevo prima, e ci terrei in modo particolare a scoprire eventualmente qualche delinquente che ha scombussolato una famiglia così perbene a Bagnoli.>> Ovviamente l’ispettore pensava soprattutto alle premure della moglie per quel particolare caso.

E, come al solito, costrinse il Vice Questore aggiunto a rintuzzargli quella abituale caparbietà: <<Varrià, quando ti incaponisci su di un caso, non ci sono santi che ti distolgono. Un suicidio così chiaro, acclarato, per ragioni di dissesto economico, come tanti se ne stanno verificando in questo periodo di crisi … Eh no! Tu ti ci devi fissare, devi vedere nero dove tutto è alla luce del sole, e devi temporeggiare dove tutto è assodato … E va bene. Vuol dire che tu ti occuperai di ambedue i casi, agirai sui due fronti, affidando alla Manna, accompagnata dal vice ispettore Ruotolo, solo la parte pratica delle indagini, ovviamente sotto la tua direzione e supervisione e contemporaneamente ti darai anima e corpo a quest’altro caso. D’accordo? Insomma, Varrià, capiscimi, il caso di Coroglio è molto delicato, coinvolge un membro della polizia in prima persona.>>

<<Ispettò, stavolta ha ragione il vice questore. E voi due insieme, lei e Andrea …, volevo dire l’ispettore Calopreso, siete una forza della natura>>, concluse la Nappi. In apparenza per addolcire Calopreso, che si sarebbe visto sottrarre un caso, in realtà, però, perché lei nutriva, dal momento che le avevano assegnato anche il commissariato di Bagnoli, una certa simpatia per l’ispettore ordinario Andrea Calopreso e sperava che con Varriale avrebbe fatto non solo tesoro dal suo modo di indagare, ma magari avrebbe fatto anche carriera.

<<D’accordo, dottò. Se ambedue volete così, sono a vostra disposizione.>>

Allora il vice questore si rivolse all’ispettore di prima nomina Calopreso, che si era messo temporaneamente in disparte, per lasciar confabulare i capi, e, sostenuto dalla dottoressa Nappi, gli sottopose la questione dell’importanza del nuovo caso da indagare e che era meglio fosse affidato all’ispettore capo Varriale, ovviamente affiancato da lui.

<<Non perché lei non ne sia capace – ci tenne subito a sottolineare la dottoressa Nappi – ma perché, come ha saputo, è un caso molto delicato, in cui è coinvolta la polizia, e quindi il vice questore fa bene ad affidarlo ai due segugi di cui si fida di più … ‘E così, dottor De Blasi?>>

<<Giusto. E mi raccomando, senza remore di sorta, solo la sacrosanta verità …>>

L’ispettore Varriale incassò il subdolo ammonimento e rivolto al Calopreso: <<Vieni, Andrea, avvertiamo Manuela e poi andiamo sul posto.>>

<<Bene, io vi raggiungerò più tardi, dopo i rilievi del medico legale, già all’opera, per la rimozione del cadavere>>, aggiunse la Nappi.

<< Va bene, dottoressa, ci vediamo più tardi a Coroglio.>>

E così, messo da parte momentaneamente il “caso del suicida” e le rimostranze della povera Manuela, rientrate, però subito, dopo aver saputo che sarebbe stata accompagnata dal vice ispettore Ruotolo, e reiterata l’ingiunzione alla Manna di ragguagliarlo passo dopo passo, in quanto lui continuava a restare il titolare del caso, l’ispettore superiore Varriale, accompagnato dall’ispettore ordinario Calopreso, cominciò a interessarsi dell’altro più complicato caso …

Saputo che la dottoressa del Pubblico Ministero sarebbe passata più tardi per la rimozione del cadavere e che il dottor Lo Versi era già all’opera per esaminare il corpo della poveretta, l’ispettore superiore Varriale e l’ispettore di prima nomina Calopreso salirono in auto e in pochi minuti raggiunsero la spiaggia di Coroglio. L’ispettore Calopreso, in macchina, in poche parole, aveva informato l’ispettore superiore sulla faccenda: un pescatore all’alba aveva trovato sulla spiaggia il cadavere di una giovane donna, senza documenti di riconoscimento, e aveva chiamato il 113 … A fianco al cadavere soltanto un telefonino, evidentemente della ragazza, e in tasca un bigliettino con una sola frase: “È stato fringuellino …”

<< E avete anche appurato chi è “’stu fringuellino”?>>

<<Sì, nel telefonino abbiamo trovato un messaggio in evidenza:” Ti voglio vedere stasera a mezzanotte al solito posto, per chiarire i nostri rapporti! Marco Lo Presti, il tuo fringuellino per sempre …>>

<<Quindi, il chiarimento è degenerato e Marco Lo Presti, cioè il figlio del sovrintendente, l’avrebbe uccisa?>>        << Così pare, Gennà …>>

<<Nientemeno, e avrebbe permesso alla morta di scrivere un bigliettino che lo accusasse?>>

<<Può darsi, Gennà, che la ragazza l’abbia scritto prima d’incontrare il giovane, per cautelarsi.>>

<<Guarda caso, però, l’assassino non si accorgeva che un “sms” in evidenza lo incriminava? E poi avrebbe scritto solo Marco, come usa tra innamorati, e non nome e cognome, Marco … Lo Presti.>>

<<Salvo che non ci fosse di mezzo qualche altro Marco, e quindi il Lo Presti ci avrebbe tenuto a precisare il suo cognome …>>

<<”Può darsi …”, “salvo che …”,”ci avrebbe tenuto a …” Ma non t’accorgi, Andrè, che ti arrampichi sugli specchi? A me, caro mio, questo caso mi sembra molto, ma molto, campato in aria …>>

<<Pure al dottor De Blasi e alla dottoressa Nappi è sembrato un po’ artefatto, perciò il Vice vuole che te ne occupi tu che sei il capo della squadra.  Anche perché l’opinione pubblica, mo’ che viene a sapere che è implicato il figlio di uno della polizia, ci si mette di picchetto a vedere come trattiamo il caso!>>

<<Devi vedere come ci sguazzerà quel corvo di Tony Talpa, il presentatore televisivo!>>

<<Nientemeno è venuto a primo mattino, Gennà, quand’era ancora buio, e ha preso subito nota del povero Marco Lo Presti.>>

Insomma che cosa si celi dietro questo nuovo, intrigante caso che colpisce il figlio di uno della polizia? E la vice ispettrice Manna e il vice ispettore Ruotolo riusciranno a venire a capo finalmente del caso di Bagnoli o il caso si complicherà ulteriormente? Come sempre le risposte alla prossima puntata del sempre più interessante romanzo poliziesco.

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