Calcio (?) Coppa Italia – Ciro Esposito vittima di violenza è morto

Ciro Esposito vittima di violenza purtroppo non è riuscito nella partita più difficile

Dopo 50 giorni di lotte, interventi, speranze e sofferenze Ciro è morto, a causa di una insufficienza multiorganica, una drammatica conclusione dei fatti accaduti lo scorso 3 maggio a Roma. Prima della partita di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina, Ciro Esposito fu colpito da alcuni colpi di pistola.

“Il nostro Ciro è un eroe civile: ha sentito le urla di paura dei bambini ed è morto per salvare gli altri. Ciro è intervenuto in via Tor di Quinto a Roma per salvare i passeggeri del pullman delle famiglie dei tifosi del Napoli.  Adesso vogliamo che vengano individuati i complici di Daniele De Santis. Il prefetto di Roma non ha tutelato l’incolumità dei napoletani: paghi chi ha sbagliato nella gestione dell’ordine pubblico. Vogliamo giustizia, non vendetta” , questo il comunicato della famiglia. La madre Antonella Leardi commuove con le sue parole, chiede giustizia e non vendetta. Ricorda tutto l’amore che ha circondato Ciro durante questi 50 giorni,  la loro vicinanza , le preghiere e i dialoghi con il figlio che non è mai andato in coma ma era presente mentalmente e non aveva mai perso la voglia di vivere e la passione per il suo Napoli. Sono venuti momenti in cui Ciro sorrideva e aspettava di star meglio per poter andare a vedere il Napoli allo stadio anche sulla sedia a rotelle diceva.

 

Ai suoi funerali in 20.000 presenti, per un ultimo saluto; in piazza è  arrivato anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, il presidente del Coni Malagò e quello del Napoli De Laurentiis, e Gioacchino Alfano, sottosegretario alla Difesa  in rappresentanza del Governo Renzi. Il calciatore del Napoli, Lorenzo Insigne, accompagnato dalla moglie era presente a Scampia per partecipare ai funerali di Ciro Esposito, e tanti altri hanno fatto pervenire segnali di cordoglio e vicinanza alla famiglia Esposito. Era presente anche don Luigi Merola per benedire la salma di Ciro, ma non gli è stato consentito, perché  aveva bisogno dell’autorizzazione del magistrato per farlo. La famiglia dichiara che la presenza delle istituzioni che si sono nascoste in questo periodo di dolore non sarebbe stata gradita ai funerali, ma ringrazia chi in questo terrificante periodo si è preso cura di Ciro.

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