Premier League – Diavoli senza forcone?

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Avevo scritto, ad inizio campionato, di un Man Utd con grandi ambizioni. Gli investimenti estivi sono stati importanti e hanno portato ad Old Trafford giocatori importanti come Ibrahimovic e Pogba e, soprattutto, Josè Mourinho, ovvero colui che il grande Alex Ferguson aveva indicato, in tempi non sospetti, come suo degno erede dopo il suo ventennale (e vincente) sodalizio.

A due mesi da allora posso affermare che al crescita dei Red Devils procede a rilento e che la continuità di prestazioni non è ancora stata raggiunta. Vuoi per il difficile apprendistato di Paul Pogba col calcio inglese, vuoi per le difficoltà dello Special One nel trovare la quadratura tattica o per le difficoltà che sa incontrando Wayne Rooney, fatto sta che sono molteplici le ragioni di questo inizio difficile.

Sicuramente, lo United è tutt’altro che affidabile in difesa. Per rafforzare il reparto, in estate era stato preso Bailly dal Villareal ma l’ivoriano da solo non può bastare per dare solidità alla retroguardia che ha visto, a turno, uno dei suoi protagonisti giocare partite mediocri o totalmente negative. L’unica nota positiva è stato il rientro di Luke Shaw dal grave infortunio e che da qualche certezza per il futuro.

Non è che la mediana dia segnali più positivi. Quello che è stato, ad oggi, l’investimento più ricco della storia del calcio, ovvero i 100 milioni investiti per assicurarsi le prestazioni di Pogba, tornato all’ovile dopo l’esperienza a Torino con la Juventus, sinora si è rivelato non del tutto azzeccato.
Il giovane francese ha bisogno di tempo per capire come funziona l’Inghilterra e il suo calcio e la troppa leziosità è un difetto che va corretto in fretta.
Detto del francese, nemmeno Mkhitaryan, l’altro acquisto importante del centrocampo dei Red Devils, sta fornendo un contributo importante. Gli unici a meritare la promozione sono i “vecchi” Mata ed Herrera ma è troppo poco per poter competere ai piani alti.

In attacco, invece, Ibrahimovic ha dato ancora prova di essere un giocatore affidabile. Anche a 35 anni d’età, lo svedese è ancora uno in grado di fare la differenza.
Altra bella notizia è la crescita dei giovani Martial e Rashford che hanno potenzialità per diventare dei calciatori di prim’ordine nel panorama mondiale. Fisico e tecnica sono dalla loro parte.

Dicevo di Rooney. E’ un peccato vedere Wayne non riuscire ad esprimersi ai livelli che ci aveva abituato. Personalmente ho un occhio di riguardo per questo ragazzo per la sua legacy con l’Everton e mi fa male ammettere di aver ammirato la controfigura del Campione che è; lui che è sempre stato non solo importante nella fase difensiva ma anche in quella di costruzione o di recupero palla, vederlo inconcludente o quasi avulso dalla manovra mi stranisce e non poco.
Sono convinto che sia un male passeggero e che, presto, tornerà ai livelli a lui consoni.

Di Mourinho posso dire che sta facendo…il Mourinho. Diciamocelo, le squadre da lui dirette non hanno mai dato spettacolo, anzi sono figlie della concretezza.
Sembra che il portoghese non trovi il bandolo della matassa e che questo non lo lasci tranquillo (vedi ultima polemica con Antonio Conte).
E’ mia opinione, però, che il buon Josè sia ancora in grado di raddrizzare la barca e che questo sia un anno di assestamento prima di riportare lo United ai livelli che gli competono.

Cosa aspettarsi dai Red Devils, da qui a maggio, non è dato saperlo. Possono diventare uno squadrone così come implodere su loro stessi. Solo il tempo darà le giuste risposte..

Up the pints!!

Davide

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