Il Don Pasquale di Donizetti approda al Carlo Felice l’8 marzo


<strong>L’opera tragicomica di Donizetti torna a Genova dopo l’ultima rappresentazione del 2007.

Venerdì 8 marzo 2019, alle ore 20.00, al Teatro Carlo  Felice, va in scena il Don Pasquale di Gaetano Donizetti (Opera comica in tre atti su libretto di Giovanni Ruffini e Gaetano Donizetti), rappresentato l’ultima volta nel gennaio 2007.

 

Sul podio, a dirigere l’Orchestra del Teatro Carlo Felice, Alvise Casellati, recentemente applaudito dal pubblico genovese per Madama Butterfly all’Arena del Mare – Porto Antico il 26 e 28 luglio 2018.

L’opera andrà in scena nell’allestimento della Scottish Opera, ideato dal team franco-canadese Barbe & Doucet, che rispettivamente firmano la regia (Renaud Doucet) e le scene e costumi (André Barbe), mentre le luci sono state realizzate da Guy Simard.

L’azione è  calata nella frenetica e coloratissima Roma degli anni ’60, una trasposizione temporale (e sociale) che si presta alle gag, agli equivoci e al ritmo da sitcom che anima il Don Pasquale.

Il vecchio avaro e libidinoso, la servetta furba, il giovane innamorato e il factotum intrigante. Nel Don Pasquale di Donizetti ci sono tutte le maschere tipiche del teatro comico. E il suo eterno motore: il denaro, attorno a cui ruota l’intero l’intrigo. Ma la novità dell’opera è che i personaggi non sono solo marionette manovrate dal compositore-burattinaio: sono persone dai tratti riconoscibili, individui caratterizzati dai propri comportamenti. Don Pasquale è uno di quei titoli del teatro comico che hanno contribuito a trasformare maschere fisse e stereotipate in esseri umani vivi e contraddittori, dalla personalità non necessariamente nobile (anzi). Questa, probabilmente, la ragione del grande successo della partitura (che la leggenda vuole composta in appena undici giorni) fin dalla prima rappresentazione al Théâtre des Italiens, in anni (1843) in cui il pubblico prediligeva il genere serio.

Sul palcoscenico si alterneranno due cast prestigiosi: il basso Kristopher Irmiter e Giovanni Romeo nel ruolo di Don Pasquale, il tenore Juan Francisco Gatell e Matteo Macchioni (Ernesto), Elia Fabbian e

Michele Patti (Dottor Malatesta), Desirée Rancatore e Barbara Bargnesi (Norina).

 

Gli incontri collaterali che il Teatro Carlo Felice ha organizzato intorno al  Don Pasquale prima del debutto:

 

Sabato 2 marzo – ore 16.00  – Auditorium Eugenio Montale

Conferenza illustrativa “pensavo fosse amore” a cura di Edwin Rosasco  in collaborazione con Associazione Amici del Carlo Felice e del Conservatorio N. Paganini

 

Lunedì 4 marzo – ore 17.30 – Libreria Feltrinelli

UN POMERIGGIO ALL’OPERA

Incontro con il Cast

A cura di Massimo Pastorelli

Ingresso libero

 

Sinergia con Palazzo Ducale:

Proiezione su maxi schermo nell’atrio di Palazzo Ducale del manifesto monografico

Sinergia con l’Università di Genova-DISPO:

In corso la ricerca sul nuovo pubblico.

Sinergia con l’Università di Genova-Facoltà di Lettere:
riprendono con questo titolo i percorsi di prova con gli studenti universitari del Corso di Storia della Musica, che seguono lo svolgimento delle varie fasi dell’opera. 

La collaborazione del brand Culti con i più importanti teatri lirici nazionali nasce dal legame forte del brand con la cultura, con le arti visive, con la ricerca della bellezza e della piacevolezza nel vivere quotidiano. Esiste un legame ideale tra un’orchestra di strumenti capace di creare un suono armonioso e un bouquet di fragranze che compone un profumo. Grazie a questa collaborazione CULTI Milano è lieta di offrire agli ospiti del Teatro un piacevole profumo per accompagnare la musica e il bel canto.

Tra i Technical partners del Teatro, si aggiunge la presenza del marchio Preti, storica industria dolciaria di Genova fondata nel 1851, che con questa partecipazione riprende un’usanza dei suoi fondatori nel sostenere la cultura ed addolcire il pubblico presente alle rappresentazioni.

Durante la conferenza abbiamo chiesto e intervistato il direttore d’orchestra Alvise Casellari :

Maestro, Lei è reduce dal grande successo di Verona sempre con il Don Pasquale: cosa c’è alla base della buona riuscita di quest’adattamento?

“Io seguo chiaramente sempre il lato musicale. Don Pasquale è un opera molto difficile, perché va letta, va capita va  analizzata in profondità e molti danno una chiave comica, che io ritengo errata, nel senso va anche sottolineata quella tragica umoristica, diciamo più che comica. La mia interpretazione vorrà sottolineare anche la parte più  profonda del Don Pasquale che Donizetti sta in realtà invecchiando, questa parte della vecchiaia  che è abbastanza dura da digerire, e allo stesso tempo ci sono delle parti molto divertenti chiaramente, quindi ci sarà un tragicomico in cui la musica deve parlare e deve andare, quindi ci sono dei cambi repentini e una partitura che è scritta nei minimi dettagli”

Si avverte una particolare responsabilità quando si porta in scena una grande e famosa opera come il Don Pasquale?

“Guardi non credo ci sia opera di fronte alla quale un direttore d’orchestra, se serio, non abbia grande responsabilità – afferma ironicamente il Maestro Casellari – soprattutto quando parliamo di geni come Donizetti. Con questi nomi qualsiasi opera, sia un opera molto impegnativa molto matura, quindi certo”

Patrizia Gallina

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