L’Inter spreca un’altra occasione per entrare nella zona Europa

È la costante di questa squadra da due stagioni, l’Inter non riesce a centrare tre vittorie di fila e così perde sempre le occasioni che si presentano.

L’imperativo era VINCERE ma questa Inter non riesce mai cogliere le occasioni che le si presentano davanti.
Già le sconfitte di Sampdoria e Genoa davano ai nerazzurri l’opportunità di fare passi da gigante verso l’Europa, ma questa Inter che non sa cogliere mai l’occasione che si presentano davanti ha deluso di nuovo davanti al suo pubblico e forse vista l’inconsistenza di questa squadra non merita di più.

Contro il Chievo, i nerazzurri hanno cominciato bene con belle trame di gioco, cogliendo anche un palo con Vidic ma di più non hanno fatto. Con il passar dei minuti, e con il Chievo che applica diligentemente un insano catenaccio, tutti dietro, la manovra nerazzurra s’arrenava e come al solito sono venuti fuori i difetti di questa squadra uno su tutti il poco senso del collettivo, l’Inter si basa su azioni individuali. Cosi nel primo tempo finisce con ben 14 tiri e 7 calci d’angolo che non producono niente.

 

Nella seconda parte del match s’attendeva un arrembaggio stile Fort Apache ma è il Chievo a rendersi più pericolosa e i nerazzurri devono dire grazie a Handanovic e la traversa s’è uscita indenne da questa gara.
Da registrare un quasi autogol da parte del ex Schelloto ma niente di più.
Anche gli innesti di Podolski prima e Shaqiri dopo, non producono effetti. Il primo tenta con generosita di dare una mano, il secondo si vede  svuotato, demotivato e mai in partita. Anche a lui è bastata qualche panchina per spegnersi. Cosi come Kovacic che ha fatto un passo indietro rispetto alle ultime uscite.

Che cosa dire dopo l’ennesima prova scialba dei nerazzurri….niente di quello che non sia noto, una manovra prevedibile, la mancanza di una guida in mezzo al campo – non per caso Mancini e tutta l’Inter invocano il nome di Yaya Tourè. Si pensa già al futuro ma guardando intorno l’Inter deve prima scegliere l’uomo e poi il giocatore. Per questa squadra ci vuole un uomo con la tempra, la forza mentale e non giocatori fragili che s’afflosciano al primo muro davanti.

Adesso l’Inter è chiamata ad un tour di force sfidando prima la Lazio, poi la Juventus e alla penultima giornata il Genoa in uno scontro che può valere l’Europa ammesso che i nerazzurri saranno ancora in lotta. Ma si sa che la pazzia è nel DNA dei nerazzurri, e non mi stupirei se l’Inter fa uno-due-tre.

 


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