Napoleone Bonaparte: “Tout ce qui est beau,en Italie, sera’ a nous!”

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“Tout ce qui est beau,en Italie, sera’ a nous!” (Tutto ciò che è bello in Italia sarà nostro!)”.Con queste parole Napoleone Bonaparte inizia le sue “spoliazioni”

Roma, 5 Ottobre 1802  – L’ora è giunta, non si può prorogare altrimenti. Ha provato in tutti i modi a rimandare la partenza e a non voler sottostare a quell’imposizione; ha detto di esser  troppo cagionevole per affrontare il viaggio, di dover adempiere ad altri e più importanti impegni, ma, infine, sia il Papa che il Cardinale Consalvi, hanno suggerito di partire di modo che il velenoso rancore tra Stato Pontificio ed il “Primo Console” francese, non aumenti.

E’ fatta la volontà di Napoleone! Antonio Canova, l’artista più importante del tempo, il nuovo “Fidia”, è pronto ad obbedire…malgrado tutto;è accaduto, infatti, che, dal 1796, il suo amor di patria e la sua sensibilità siano stati messi a dura prova dai saccheggi dell’armata francese che, preceduta da sopralluoghi effettuati da una commissione di esperti, ha depredato l’Italia intera, andando ad acquietare l’infinita sete di potere di un sol uomo: il “Museo Universale”(Palazzo del Louvre): sogno di Napoleone.

Sono cinque le volte in cui Canova incontra Napoleone al Castello di Saint Cloud e cinque incontri bastano per ottenere il primo modello da portare in Italia per poi scolpire il marmo.

Il risultato è un meraviglioso ritratto in uniforme di un giovane dai lineamenti decisi e dallo sguardo fortemente volitivo. Napoleone è il protagonista assoluto di quegli anni, la sua sete di potere non si placa, anzi,  solo un anno dopo, Canova, il “Magister”, è chiamato dalla Repubblica Cisalpina ad occuparsi di una nuova scultura: Napoleone nelle vesti di Marte Pacificatore; il busto precedente, in alta uniforme, è la giusta ispirazione ma, questa volta, l’opera “racconterà” di un nuovo imperatore romano, un nuovo Cesare, dai capelli ricadenti ordinatamente sul viso, acconciati alla Tito, il naso pronunciato come simbolo di virilità e lo sguardo che si perde lontano come la sua ambizione.

Considerato il migliore tra i ritratti di Napoleone, alla morte dell’artista è ancora nella sua bottega; viene poi venduto dal Sartori (il fratellastro) ad una marchesa e, da qui, inizia un lungo viaggio fino in Inghilterra, dove trova posto presso la collezione privata del Duca di Devonshire; ancora, della stessa opera, esistono copie presso Palazzo Pitti e l’Hermitage di San Pietroburgo.

Canova - Napoleone Bonaparte

Una nuova moda, dunque, quella dei busti molto gradita ai Bonaparte, così pieni di sé. Tant’è che Elisa Baciocchi, principessa di Lucca e Carrara (sorella di Napoleone), fonda, presso le cave, uno stabilimento dove vengono prodotti busti per la sua famiglia.

“Tout ce qui est beau,en Italie, sera’ a nous!” (Tutto ciò che è bello in Italia sarà nostro!)”.Con queste parole Bonaparte inizia le sue “spoliazioni “(1796),chiamate così diplomaticamente, ma a tutti gli effetti veri e propri saccheggi.

Tuttavia la storia, si sa,è fatta, sempre, di vincitori e vinti!

 

(foto da Canova Experience e Aboutartonline)

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