Firenze – I controlli scattati ieri pomeriggio nello stabile posto di fianco a quello dell’ex hotel Astor dove Kate, la bambina di 5 anni di origini peruviane, è stata vista l’ultima volta, sembravano scaturire dalla dichiarazione di un testimone che avrebbe visto la piccola piangere mentre veniva trascinata via da un uomo – circostanza poi smentita.Non esisterebbe, infatti, un solo testimone.
Le motivazioni che avrebbero spinto i Carabinieri a perquisire lo stabile posto di fianco all’ex hotel Astor deriverebbero da molteplici dichiarazioni, talora frammentarie e incoerenti.La Procura già nei giorni scorsi aveva aperto un fascicolo per sequestro di persona a scopo di estorsione. I pm hanno ascoltato diversi minori che occupano le stanze dell’ex hotel Astor di Firenze per capire se avessero l’abitudine di giocare e/o comunque frequentare altri spazi nei dintorni.
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Abbandonata la pista bolognese.
Sembra, infatti, che la bambina avvistata su un autobus a Bologna in compagnia di una donna non sia Kata.
Kata, una lunga scia di misteri
Tanti i misteri, troppi!Oltre alle dichiarazioni frammentarie e talora non coerenti, in poche ore sono arrivate segnalazioni da parte di mitomani, si è verificata la scomparsa di due adulti che occupavano l’ex hotel Astor, è cresciuta l’ipotesi che Kata possa essere stata rapita per questioni di racket legate all’occupazione abusiva delle stanze dell’Astor, successivamente si è ipotizzato che il rapimento della bambina possa essere in qualche modo legato allo stupro di una 15enne avvenuto lo scorso febbraio.
E ancora, in città sono apparsi dei manifesti con la scritta “sto bene” e un post minaccioso, ora al vaglio degli inquirenti, è stato pubblicato su Facebook.
Intanto, il padre della bambina che era detenuto per reati contro il patrimonio, è stato liberato.Il giudice ha sostituito la misura della custodia cautelare con l’obbligo di firma per consentire all’uomo di stare accanto alla famiglia in un momento così drammatico.