<strong>Una settimana di lutto in Brasile per la morte di Pelé. Il numero 10 brasiliano, re del calcio mondiale si è spento oggi all’età di 82 anni. Tanti i messaggi di cordoglio sui social per salutare O’ Rey: da Mbappé a Neymar, al Santos, squadra in cui ha militato dal 1957 al 1974. Tre volte campione del mondo con il Brasile, il calcio perde la sua ultima stella brillante, l’ultimo romantico, l’ultimo rappresentante del calcio “classico”. Prima di lui Diego Armando Maradona, che il Napoli ha ricordato anche oggi, omaggiando il mito brasiliano.
Pelé era da tempo malato: si è spento dopo una lunga battaglia
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L’ex calciatore brasiliano era malato da tempo; un tumore al colon lo affliggeva dal 2019, ma O’ Rey era un guerriero, ha sempre lottato. Durante i Mondiali di calcio appena trascorsi le sue condizioni hanno destato preoccupazione, fino al ricovero in ospedale a San Paolo in Brasile, e dopo una lunga sofferenza, Pelé smette di lottare stasera. La notizia, arrivata in Italia intorno alle 20, si è diffusa a macchia d’olio in tutto il mondo. Il calcio perdere il suo mito, il suo punto di riferimento. Abile nei colpi di testa, velocissimo, ottimo dribblatore e finalizzatore: il brasiliano è l’icona del calcio, non ci sarà nessun altro come lui.
Pelé: colui che rese grande il Brasile nel mondo
Un calciatore che ha fatto la storia del Brasile, rendendolo grande, ma non solo. L’ex fuoriclasse ha vinto un mondiale a 17 anni, una leggenda in campo, un esempio e punto di riferimento per tutti i calciatori che sognavano di diventare fuoriclasse. Pelé lottava da anni, eppure tutti eravamo convinti che avrebbe vinto la sua battaglia; la sua partita più difficile l’ha giocata in un letto di ospedale a San Paolo, ma non ce l’ha fatta. L’Olimpo dei grandi lo chiama, lo vuole con sé, a palleggiare con Diego Armando Maradona nel giardino dell’Eden. Forse oggi, più che mai, ci si chiede chi raccoglierà l’eredità calcistica di questo grande campione.