Una sconfitta che brucia, soprattutto per come è maturata, con un gol subito in un momento cruciale del match. Il racconto di Gianfranco Piccirillo dell’Associazione Stabiese.
Lo Stabia si lascia travolgere dalle polemiche dopo i torti subiti a Pisa e offre una brutta prestazione contro un tonico e volitivo Cittadella, che conquista al Menti una vittoria importante e tutto sommato meritata in chiave salvezza. Pagliuca rientra dalla squalifica e recupera la difesa titolare, ma deve fare i conti con le assenze di Candellone e Maistro, che si sono molto avvertite nel corso della gara, scegliendo Leone e Pierobon a sostegno di Piscopo e Adorante. Nel Cittadella Dal Canto tiene fuori inizialmente l’ex Pandolfi e recupera il portiere albanese Kastrati e subito la squadra veneta costruisce dopo pochi secondi una grande occasione con l’attaccante nigeriano Okwonkwo acquistato dalla Reggiana, che schierato oggi a sorpresa, sarebbe diventato addirittura il match winner della gara. Lo Stabia risponde con le azioni di Fortini e Adorante, ma è Piscopo bravo ad innescare Buglio, che da buona posizione, impegna centralmente Kastrati. Il portiere albanese riesce a bloccare facilmente anche un colpo di testa da buona posizione di Floriani Mussolini e al 27′ Piscopo reclama per la prima volta il rigore per un braccio di Pavan sul suo traversone, ma l’arbitro non viene richiamato dal var e assegna solo un angolo.
Il Cittadella si rende ancora pericoloso con Rabbi, dimostrando di saper reggere il confronto con lo Stabia con dei rapidi ribaltamenti di fronte. Su uno di questi la difesa non è impeccabile e Rabbi toglie il pallone a Varnier, senza commettere fallo, servendo la palla del vantaggio a Okwonkwo, che non sbaglia davanti a Thiam, con un tiro ben indirizzato. La reazione stabiese è immediata con i tentativi di Leone e Adorante, ma Kastrati è molto attento ed è più pericolosa l’azione del Cittadella, che sfiora il raddoppio con la traversa di Okwonkwo, che si libera bene dei difensori centrali, e prova a segnare con un bel pallonetto. Pagliuca decide di cambiare subito dopo l’intervallo, con un modulo diverso, che prevede l’ingresso di Dubickas al posto di Pierobon e lo spostamento di Piscopo sulla tre quarti. Lo Stabia è più offensivo e attacca, ma anche nella ripresa il Cittadella si difende bene e tiene il campo con maggiore dinamismo e fisicità, mantenendo ritmi bassi. Lo Stabia riesce a essere pericoloso solo in mischia con Varnier, che tenta il colpo di testa sul cross di Leone e manda a lato. Dal Canto inserisce Pandolfi al posto di Okwonkwo e proprio l’ex attaccante dello Stabia sfiora il raddoppio, impegnando Thiam da pochi metri, ma da posizione defilata.
Nello Stabia è sempre Varnier a essere il calciatore più pericoloso, ma la ripresa è avara di emozioni con tante interruzioni e diverse ammonizioni, tra le quali quella pesante di Adorante, che era in diffida. Pagliuca come al solito tarda ad effettuare i cambi e solo nell’ultimo quarto di gara inserisce Sgarbi e Mosti al posto di Piscopo e Ruggero. Nonostante il nuovo cambio di modulo e lo spostamento di Fortini per favorire l’ex esterno di Bari e Avellino lo Stabia non incide ed è sempre il Cittadella a trovare più facilmente la conclusione, anche con il subentrato Tessiore, che impegna Thiam. Pagliuca è costretto alle ultime mosse, che appaiano tardive, perché Meli e soprattutto Morachioli dimostrano vivacità e mettono in difficoltà la difesa dei padovani, costretta nell’ultimo minuto del recupero a stare tutta racchiusa nella sua area su una punizione del deludente Sgarbi, con la presenza anche di Thiam, che ha provato pure a segnare, dopo l’assist ad Adorante contro il Cosenza.
Insomma è inutile recriminare per un altro paio di tocchi di mano nell’area del Cittadella e la doppia espulsione dei collaboratori di Pagliuca, episodi del primo tempo che comunque hanno irritato i tifosi, perché la squadra di Castellammare ha giocato davanti al suo pubblico probabilmente la peggiore gara del campionato, lasciando solo al capitano Buglio l’orgoglio di mettere il cuore oltre l’ostacolo a cospetto di un Cittadella, che nonostante fosse reduce da tre sconfitte consecutive, ha saputo dimostrare la sua grande forza mentale, che è il motivo principale della sua permanenza brillante da oltre un decennio in cadetteria. Per lo Stabia questa sconfitta può rappresentare un bel bagno d’umiltà, per tornare ad essere la squadra determinata, compatta e offensiva, che ha fatto benissimo finora nella stagione, ma deve ricominciare a pensare di esserlo ancora, già nella prossima trasferta di Mantova sabato prossimo.