Juve Stabia-Palermo, il giorno dopo

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Juve Stabia-Palermo, finisce con la vittoria dei rosanero. Le vespe si fermano al secondo turno dei play-off, mentre i Siciliani continuano. Di Gianfranco Piccirillo:

Juve Stabia-Palermo:Dopo una lunga attesa per il rinvio dovuto al contagio del virus nella Virtus Verona e l’entusiasmo delle tifoserie costrette ancora a stare fuori lo stadio al contrario della finale di Coppa Italia i due tecnici optano per formazioni diverse rispetto alle gare del primo turno di questo complicato campionato dei playoff promozione. Padalino sceglie Borrelli assieme a Marotta in attacco e preferisce il nazionale U21 uruguaiano Elizalde a Caldore, mentre Filippi conserva gli attaccanti per inserirli nella ripresa e schiera l’esperto Santana a sostegno di Kanoute, scambiandosi spesso di posizione come falso nueve. Ma dopo le occasioni fallite da Barbagol, che nei primi minuti è più bravo a fare finezze che a concludere, sfiorando solo l”angolo alla destra di Pelagotti, arriva il gol di Valente di testa, proprio su cross dell’ex Kanoute, ma in sospetta posizione di fuorigioco. Proprio l’esterno senegalese mette in difficoltà la difesa stabiese, sia prima che dopo il vantaggio siciliano, anche per le indecisioni del comparto arretrato e dello stesso Farroni in uscita, mentre in attacco lo Stabia si propone discretamente con Orlando e Borrelli, che però vengono meno come Marotta nella fase della conclusione, con Barbagol in particolare in un’occasione molto abile a liberarsi in area, ma poi molto meno a coordinarsi per il tiro. La squadra appare stranamente incerta in difesa anche con gli uomini esperti come Troest, che prova in attacco a colpire di testa, ma non trova la porta, togliendo la possibilità di farlo a Marotta, uno specialista in questo tipo di soluzioni.

Anche il centrocampo con Berardocco non si esprime benissimo e così il pareggio potrebbe arrivare solo in mischia sugli sviluppi di un calcio piazzato come accade alla fine della prima frazione di gioco. Finalmente il regista stabiese nella ripresa si esprime meglio e prova anche una conclusione, che sarebbe potuta essere pericolosa, se non si fosse persa nelle gambe dei difensori rosanero, invece di impegnare Pelagotti. Prima che Filippi faccia i primi cambi inserendo Saraniti e Doda per Santana e Accardi, Marotta manca un altro aggancio su un buon traversone e subito dopo De Rosa conclude pericolosamente dal limite. Il tecnico del Palermo è poi costretto a fare entrare Peretti per l’infortunio di Lancini e nello stesso tempo toglie pure Floriano per inserire l’altro coloured Broh, mentre Padalino tarda molto a muovere lo scacchiere stabiese. Addirittura bisogna aspettare il raddoppio di Saraniti sempre di testa su cross di Valente, per vedere finalmente in campo Fantacci per un deludente Vallocchia. Ma lo Stabia sembra essere solo lontana parente di quella squadra, che ha fatto un filotto di vittorie in campionato e che sembrava potesse essere protagonista pure nei playoff, invece nei minuti finali non riesce nemmeno a trovare la via per riaprire la gara e rendere interessante l’ultimo quarto. Finalmente Padalino si decide a fare entrare Cernigoi, Suciu e Garattoni per i deludenti Borrelli e Berardocco e il volitivo Juventino Mule’, ma l’ultimo quarto d’ora non regala né illusioni e né speranze, nonostante il tifo incessante dei tifosi stabiesi dai balconi e dall’esterno del Menti, proprio come con la Casertana anche perché il Palermo, giustamente dal suo punto di vista, comincia ad attuare modalità per spezzettare il gioco con continue perdite di tempo.

Padalino si gioca anche l’ultima carta a sua disposizione con Ripa, che va ad infoltire l’attacco, sostituendo l’incerto Elizalde, ma la squadra non riesce proprio a fare bene in questo secondo turno dei playoff, concedendo addirittura spazio alle ripartenze del Palermo, che merita ampiamente la vittoria, che consente di proseguire la sua avventura anche nella fase nazionale dei playoff. Solo Cernigoi e Fantacci nel recupero impegnano il portiere siciliano, mentre Filippi fa entrare Silipo per Kanoute, autore di una prova più che discreta contro la sua ex squadra e può ricevere i complimenti dei dirigenti della sua società presenti al Menti, dopo che Valente ha sfiorato pure la terza rete, che lo avrebbe consacrato ulteriormente, ma la buona parata di Farroni non lo priva sicuramente della palma di migliore in campo. Onestamente nessuno si aspettava uno Stabia così dimesso dopo il memorabile girone di ritorno della stagione regolare e ora non resta che leccarsi nuovamente le ferite dopo l’altra delusione della scorsa stagione, che comunque rimane la più cocente degli ultimi anni della gloriosa storia dello Stabia perché questo era considerato giustamente solo un anno di transizione per programmare il futuro e puntare nuovamente alla promozione in cadetteria.

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Foto Francesco Maresca

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