“C’era una volta il crimine”, trama e recensione

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“C’era una volta il crimine” – Ritroviamo Giuseppe (Gian Marco Tognazzi) e Moreno (Marco Giallini) con la missione di rubare la celebre Gioconda ai francesi, questa volta catapultati nell’anno 1943. Il deus ex machina è ancora Gianfranco (Massimliano Bruno) con la collaborazione di Lorella (Giulia Bevilacqua), la quale tira in ballo il professore di storia Claudio (Giampaolo Morelli). I protagonisti finiranno in casa di Adele (Carolina Crescentini), nonna di Moreno il quale incrocerà anche sua madre Monica. Quando quest’ultima verrà rapita dai nazisti partirà una nuova missione di salvataggio e non mancherà in tutto questo lo zampino del criminale Renatino (Edoardo Leo).

“C’era una volta il crimine”, recensione

Sul finale di “Ritorno al crimine” (che abbiamo recensito qui) veniva già prefigurato il furto al centro del capitolo di chiusura della trilogia diretta da Massimiliano Bruno. Qui il cerchio si chiude con il film forse migliore, che complica maggiormente la vita a Giuseppe e Moreno tra un colpo di scena e l’altro e regala un brillante colpo di coda al franchise. E non era scontato dopo l’iterazione di un meccanismo che è rimasto tutto sommato il medesimo. Tra l’altro se in “Non ci resta che il crimine” c’era un interessante effetto novità, in “Ritorno al crimine” ci si era adagiati troppo sullo stesso con esiti molto più deboli.

Pronti via e la Gioconda è già nella saccoccia dei nostri ed ecco che si prepara subito la strada agli imprevisti, facendo tesoro degli illustri modelli rappresentati da un’altra trilogia come quella di “Ritorno al futuro” ma anche del nostrano “Non ci resta che piangere”, di e con gli immensi Troisi e Benigni. Si gioca come era prevedibile sugli equivoci innescati da chi dal futuro piomba nel passato ma si mira anche a ridicolizzare estremismi che fanno capolino in maniera inquietante ancora ai giorni nostri. L’Adele di Carolina Crescentini è fondamentale nel mantenere l’equilibrio della narrazione tra comicità e dramma. Fuori Alessandro Gassmann dentro Giampaolo Morelli, in un avvicendamento tutto sommato riuscito senza particolari problemi.

Bene insomma la parte comedy con gli incontri con personaggi storici (vedi Benito Mussolini e Sandro Pertini), meno convincente quella che riguarda le scene d’azione che di certo non rendono palpitante la visione. Riesce a provocare una certa emozione l’incontro di Moreno con sua madre, donando una profondità inedita al suo personaggio. Siamo lontani dagli echi della commedia all’italiana ravvisati da più parti ma il discreto mix di risate e riflessioni rende l’operazione godibile.

“C’era una volta il crimine” è sbarcato nelle sale italiane a partire dal 10 marzo 2022.

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